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Studenti senza terra: la diaspora palestinese in Italia, tra solidarietà, politica... 77

luzione palestinese» (poi rinominata «Palestina»), che divenne un im-
portante canale di informazione su un tema ancora poco conosciuto
in Italia, organizzò conferenze, mostre, proiezioni di film e raccolte di
materiale sanitario .
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A novembre, il convegno Mediterraneo ’70 per l’autodeterminazione e il
progresso dei popoli contro la politica dei blocchi accolse una delegazione
di Fatah – l’organizzazione politica e militare guidata da Yasser Arafat –
poi ricevuta a Roma da Luigi Longo. Il convegno significativamente
escluse rappresentanti israeliani. Pci e Fatah instaurarono dunque un
dialogo ufficiale, sugellato dall’incontro tra Arafat e Gian Carlo Pajetta,
Pietro Secchia e Romano Ledda ad Amman, nel dicembre del 1969, e da
una celebre intervista al leader di Fatah su «l’Unità». Il progetto di Fatah
di uno stato palestinese democratico su base multinazionale e multireli-
giosa sembrava sciogliere ogni riserva sull’affidabilità di questa fazione .
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Malgrado la permanente distanza su alcuni temi, in primis il diritto all’esi-
stenza dello Stato di Israele, tale dialogo si trasformò in una relazione
solida. Se da una parte essa scontentò gran parte degli ebrei d’area co-
munista, d’altra parte rappresentò un punto di riferimento imprescindi-
bile per la diaspora palestinese . Chiunque arrivasse in Italia poteva no-
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tare che il Pci e i sindacati riempivano le piazze in nome della solidarietà
con la Palestina, offrivano aiuti ai profughi e collaboravano con le forze
politiche palestinesi .
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Tale slittamento della politica italiana verso il campo arabo si sa-
rebbe accentuato negli anni a venire, in particolare sull’onda del con-
flitto dello Yom Kippur del 1973. Mentre gli Stati Uniti enfatizzavano
il proprio sostegno all’alleato israeliano e l’aggressività di Israele veniva
allo scoperto, l’allora ministro degli Esteri Moro esibiva sforzi di me-
diazione e pacificazione, invocando un ruolo super partes della Comu-
nità economica europea (Cee) . In effetti, quasi tutti i paesi della Cee
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adottarono dichiarazioni comuni divergenti da quelle americane, non
foss’altro perché più indeboliti di Usa e Urss dalla crisi petrolifera.

25 Raccomandata della Questura di Roma, 24 novembre 1970, oggetto «Organizza-
zioni di solidarietà con i movimenti di liberazione della Palestina» in Acs, Mi, Dgps, Dag,
B. 312.
26 Si vedano, soprattutto, A. Rubbi, Con Arafat in Palestina. La sinistra italiana e
la questione mediorientale, Editori Riuniti, Roma, 1996, pp. 15-42; R. Ledda, Un’in-
tervista ad Arafat all’Unità mentre ad Amman si combatte, «l’Unità», 13 Settembre
1970, p. 3. Cfr. anche P. Della Seta, Fidayn: una rottura con il passato, «l’Unità», 7
febbraio 1969, p. 3.
27 Ad esempio delle critiche, cfr. R. Balbi, L’opinione pubblica e Israele, «Nord e Sud»,
A. 17 (marzo 1970), pp. 123-184.
28 Sostegno militante, «Al-Sharara», numero unico, 6 dicembre 1976, p. 8, in Afb,
Fdp, Sezione 446, Part. 1, Serie 2, B. 1.
29 G. Formigoni, Storia d’Italia nella guerra fredda cit., p. 439.

Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)