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Studenti senza terra: la diaspora palestinese in Italia, tra solidarietà, politica...   95


                    Fronte del rifiuto con altri gruppi minori che contestavano la svolta
                    diplomatica di Arafat 106 . In sintesi, il patto prevedeva libera circola-
                    zione dei militanti palestinesi e delle loro armi sul territorio italiano,
                    in aggiunta a supporto diplomatico e umanitario, contro la promessa
                    dei palestinesi di risparmiare l’Italia, i propri cittadini e i propri inte-
                    ressi da ogni atto di terrore 107 .
                       Di fatto, per alcuni anni l’Italia sembrò al riparo dalle conseguenze
                    più traumatiche del terrorismo internazionale. Molti dei palestinesi ar-
                    restati furono segretamente rilasciati o fatti fuoriuscire dal paese gra-
                    zie al costante dialogo tra Olp (attraverso Nemer Hammad e il capo dei
                    servizi segreti dell’Olp Abu Iyad) e i servizi italiani (soprattutto tramite
                    il vice capo dei servizi segreti generale Francesco Terzani e lo stesso
                    Giovannone)  108 .  Il  lodo  Moro  venne  allo  scoperto  nel  novembre  del
                    1979 e, contestualmente, sembrò vacillare. Tre militanti dell’Autono-
                    mia operaia romana furono arrestati a Ortona (Chieti), in possesso di
                    due lanciamissili portatili SA-7 Strela di fabbricazione sovietica nasco-
                    sti in un furgone. Più tardi fu arrestato anche Abu Anzeh Saleh, citta-
                    dino giordano e uomo dell’Fplp in Italia, oltreché informatore dei ser-
                    vizi italiani. Saleh fu ritenuto l’organizzatore di quello che emerse come
                    un fallito trasporto d’armi operato dagli italiani a vantaggio della resi-
                    stenza palestinese. Durante il processo, il Comitato centrale dell’Fplp
                    inviò una lettera al presidente del tribunale chiedendo la scarcerazione
                    dei quattro imputati, la restituzione delle armi sequestrate e il rispetto
                    dei patti. Le autorità italiane negarono l’esistenza di accordi, ma Saleh,



                       106  Appoggiato da Libia e Iraq, il Fronte del rifiuto aveva almeno tre punti di frizione
                    con  l’Olp:  il  riconoscimento  di  Israele,  l’accettazione  di  uno  stato  palestinese  solo  in
                    Cisgiordania e Gaza e la prospettiva di una coesistenza pacifica con Israele.
                       107  Sul «lodo Moro», la ricerca più completa e aggiornata è quella di Valentine Lomel-
                    lini, la quale sottolinea che l’identificazione con Moro è fuorviante, poiché il lodo fu «una
                    politica dello Stato italiano» condivisa ai piani più alti del potere. Lomellini dimostra
                    anche come tale accordo di non belligeranza venne successivamente esteso alla Libia e
                    all’Iraq, in quanto paesi-santuario e pericolosi sponsor del terrorismo internazionale.
                    Cfr. V. Lomellini, Il «lodo Moro». Terrorismo e ragion di Stato 1969-1986, Laterza, Roma-
                    Bari, 2022, in particolare 121-122; 181-182. Molto dettagliata è anche la ricostruzione
                    dell’accordo in G. Pacini, Il lodo Moro. L’Italia e la politica mediterranea. Appunti per una
                    storia, in M. Caligiuri (a cura di), Aldo Moro e l’Intelligence. Il senso dello Stato e le re-
                    sponsabilità  del  potere,  Rubbettino,  Soveria  Mannelli,  2018,  pp.  143-254.  Si  vedano
                    inoltre S. Sechi, Su Moro, Arafat, Gheddafi e la strage di Bologna, «Nuova storia contem-
                    poranea»,  A.  17,  n.  6  (2013),  pp.  129-144;  L.  Matassa,  G.P.  Pelizzaro,  Relazione  sul
                    gruppo Separat e il contesto dell’attentato del 2 agosto 1980, Commissione parlamentare
                    d’inchiesta concernente il «dossier Mitrokhin» e l’attività d’intelligence italiana, Roma,
                    2006; Tribunale di Venezia, Sentenza ordinanza contro Abu Ayad ed altri, n. 204/83
                    A.G.I, 20 giugno 1989, pp. 303-305; F. Grignetti, La spia di Moro: Il colonnello Stefano
                    Giovannone, dieci anni di servizi segreti tra petrolio e terrorismo, e-letta, 2012, pp. 6-9.
                       108  A. La Volpe, Diario segreto cit., pp. 45-47.


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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