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Studenti senza terra: la diaspora palestinese in Italia, tra solidarietà, politica... 99

anche questi omicidi rimasero impuniti 117 . All’indomani di un discusso
incontro tra Craxi, Andreotti e Arafat a Tunisi, nel dicembre del 1984,
un altro funzionario dell’Olp, Ismail Darwish, fu assassinato a Roma.
Anche in quel caso, i palestinesi denunciarono gli israeliani, ma le in-
dagini italiane puntarono il dito verso Nidal.

I riflessi di estremismo e terrore sulla diaspora

Tale complessa e ambigua catena di violenze e terrore si riverberò
naturalmente sulla vita quotidiana della diaspora palestinese.
Anzitutto, la presenza o anche solo il transito di cellule terroristiche
sul territorio italiano intensificò la vigilanza sugli studenti, i quali ven-
nero «attenzionati» per la loro «intensa attività» e nel sospetto che agis-
sero secondo le direttive emanate dalle «centrali della resistenza palesti-
nese» 118 . In parallelo, nel 1973, vi fu un primo tentativo (poi naufragato)
di limitare l’afflusso di stranieri nelle università italiane. Il ministero de-
gli Esteri sostenne che gli stranieri abbassassero il livello degli atenei;
tuttavia molti videro in questa mossa un tentativo di soffocare la mili-
tanza politica 119 . Con la ripresa della contestazione studentesca nel ’76-
’77, il ministero dell’Interno segnalò con preoccupazione che gli studenti
stranieri – non per forza i palestinesi beninteso – erano partecipi delle
gravi turbative all’ordine pubblico che si stavano verificando. Il Viminale
inoltre constatava che gli «asseriti motivi di studio» rivestivano spesso
un «pretesto» ai fini di ottenere un permesso di soggiorno, per poi dedi-
carsi ad attività di diversa natura, anche di carattere politico. In attesa
che la normativa sui visti venisse «globalmente rivista», raccomandava
la massima attenzione e l’allontanamento dal territorio di chi non avesse
i requisiti 120 . Al tempo stesso, i ministri dell’Interno e dell’Istruzione cer-
carono di imporre una moratoria di due anni alle iscrizioni degli stra-
nieri negli atenei italiani, onde prevenire o almeno diluire la politicizza-
zione del corpo studentesco. Dato il coro di proteste che si levò, la pro-
posta fu ritirata. Ma era chiaro che i tempi stessero cambiando.
Agli occhi dei tutori dell’ordine, insomma, l’associazione tra studenti
universitari, stranieri politicizzati e formazioni politiche extraparlamen-

117 P.L.O. Official in Rome Dies in a Car-Bomb Blast, «New York Times», 18 giugno
1982, p. A7. Si veda anche A. La Volpe, Diario segreto cit., p. 82.
118 Appunto del Sid per il Servizio informazioni generali e sicurezza interna, 1 giugno
1973, oggetto «Associazioni arabe in Italia – Attività», in Acs, Mi, Dgps, Dag, B. 381.
119 R. Musaragno, Studenti esteri in Italia (1960-2000). Un itinerario d’impegno per lo
sviluppo e di testimonianza missionaria, UCSEI, Roma, 2001, p. 189.
120 Teleradio del ministro dell’Interno ai Questori e ai Prefetti, 20 aprile 1977, in Acs,
Mi, Gabinetto 1976-1980, B. 310.

Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)