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I Chiaromonte tra Ventimiglia e Palizzi                          307


                    mai abbandonato la fedeltà regia, ma soltanto finto di seguire i nemici
                    per paura e debolezza. Il provvedimento regio avrebbe cancellato ogni
                    «sordem et infamie maculam» . In un’ottica genealogica, non si trat-
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                    tava di un’affermazione superflua, perché il culto dei morti e il ricordo
                    dei  progenitori  giocavano  un  ruolo  cruciale  nel  consolidamento  dei
                    gruppi parentali e la damnatio memoriae degli antenati era un’onta per
                    l’intera famiglia .
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                       Dopo la riabilitazione dei Chiaromonte, Francesco II Ventimiglia ruppe
                    l’accordo con il conte Artale Alagona e si alleò con Federico III Chiaro-
                    monte «regio hoste, et ejus antiquissimo inimico». Lo strumento migliore
                    per cercare una pace duratura fu ancora una volta la diplomazia matri-
                    moniale: così Francesco II mandò a monte le nozze tra la primogenita
                    Giacoma, avuta da Elisabetta Lauria, e il figlio di Artale, sebbene gli fosse
                    già stata promessa in moglie per arras sponsalitias, con un giuramento
                    che corrispondeva e un fidanzamento ufficiale, e la fece sposare con Mat-
                    teo, figlio di Federico III Chiaromonte e Costanza Moncada. La sposa por-
                    tava il nome della nonna paterna, Giacoma Filangeri, e della zia, Giacoma
                    Ventimiglia , badessa del monastero di San Giuliano di Catania tra il
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                    1363 e il 1386 . In occasione delle nozze, Federico III Chiaromonte, il
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                    genero Enrico Rosso, conte di Aidone , e il miles Berardo Spatafora –
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                    che, grazie alla mediazione di Francesco II, si erano rappacificati con il re
                    – giurarono di osservare i capitoli di pace .
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                       Alla morte di Federico III Chiaromonte (1363), il figlio Matteo divenne
                    castellano,  capitano  a  vita  e  «magnificus  et  potens  dominus»  di  Agri-
                    gento ,  dove  abitò  nel  palazzo  di  famiglia,  detto  nei  documenti  Steri,
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                    come i palazzi di Palermo e Favara. La coppia ebbe tre figli, Federichello,
                    al quale fu imposto il nome del nonno paterno, Costanzella, così battez-
                    zata in onore della nonna paterna, e Agata, in omaggio alla santa patrona
                    di Catania. Matteo ebbe anche un figlio naturale da una donna di Naro,



                       65  Asp, Rc., reg. 7, cc. 350v-351v e 357r-358v.
                       66  Sull’argomento cfr. A. Dacosta, J.R. Prieto Lasa, J.R. Díaz de Durana (a cura di),
                    La conciencia de los antepasados, Marcial Pons, Madrid, 2014.
                       67  O. Cancila, I Ventimiglia di Geraci cit., vol. II, p. 493.
                       68  M.L. Gangemi, (a cura di), Il tabulario del Monastero San Benedetto di Catania
                    (1299-1633), Società Siciliana per la Storia Patria, Palermo, 1999, pp. 283, 285, 288.
                    Nel testamento del padre Francesco I del 1337, la futura badessa è chiamata Giacomina
                    (Iacopina) per distinguerla dalla nonna Giacoma (Iacopa) (O. Cancila, Castelbuono me-
                    dievale e i Ventimiglia cit., p. 81, n. 62)
                       69  Enrico aveva sposato Luchina Chiaromonte nel novembre del 1352 (Michele da
                    Piazza, Cronaca cit., pp. 152-153). La coppia ebbe tre figli: Enrico, Beatrice e Margherita
                    (L. Sciascia, Le donne e i cavalier cit., p. 246). Su Enrico Rosso, cfr. D. Santoro, Rosso,
                    Enrico, s.v., in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana,
                    Roma, 2017, vol. 88.
                       70  Michele da Piazza, Cronaca cit., p. 402.
                       71  P. Sardina, Il labirinto cit., p. 216.


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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