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                ospitalità . Il successo planetario della Naçao, nelle cui reti si incon-
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                travano ebrei, criptoebrei e cristiani, fu uno dei risultati inattesi di
                quell’inarrestabile azione persecutoria, che indusse persone e famiglie
                che avevano fatto scelte contrastanti a restare in contatto e a mante-
                nere attivi legami affettivi e professionali che, forse, sarebbero potuti
                venire meno in un clima più sereno .
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                   D’altro canto, il confronto con questi ebrei dalla dubbia apparte-
                nenza indusse le stesse kehillot a interrogarsi sul loro credo e a elabo-
                rare inedite strategie di (ri)indottrinamento ebraico, che permettessero
                ai fratelli che tornavano – e di cui molto si dubitava – di apprendere le
                regole  basilari  della  religione  dei  padri;  e  si  trattò,  ovviamente,  di
                un’operazione affatto neutra né sul piano culturale né, tanto meno, su
                quello cultuale . Non a caso, la fortuna dello spagnolo e del portoghese
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                come lingue di comunicazione interebraica, con una progressiva pre-
                valenza del secondo sul primo, figura tra le innumerevoli conseguenze
                di questo rapido e massiccio processo di riconfigurazione geografica
                su scala transcontinentale. Corrispondenze private, opere letterarie,
                saggistica furono compilate in questi idiomi, assieme ai documenti uf-
                ficiali di tante comunità di origine sefardita, nel Vecchio continente e
                in molti altri angoli del mondo, sia perché i numeri e i ruoli favorivano
                il ricorso a queste nella gestione delle istituzioni, sia per rispondere
                alle esigenze di un pubblico non sempre capace di capire agevolmente
                l’ebraico giuridico della tradizione .
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                2. Tra le lingue

                   Come ha dimostrato Peter Burke, il continuo intersecarsi e sovrap-
                porsi delle lingue e delle comunità attraverso confini impossibili da
                tracciare  costituì  un  fenomeno  tipico  della  prima  modernità,  in  cui


                   7  Fanno il punto su questi temi i saggi raccolti ora in Religious Changes and Cultural
                Transformations in the Early Modern Western Sephardi Communities,  edited  by  Yosef
                Kaplan, Brill, Boston and Leiden, 2019.
                   8  Vedi almeno il classico J. Israel, Diasporas within a Diaspora. Jews, Crypto-Jews
                and the World of Maritime Empires (1540-1740), Brill, Boston and Leiden, 2002.
                   9  Classico il riferimento a Y. Kaplan, An Alternative Path to Modernity. The Sephardi
                Diaspora in Western Europe, Brill, Boston and Leiden, 2000.
                   10  Vedi, ad esempio, i saggi su Londra e Amsterdam raccolti in Religious Changes
                and Cultural Trasformations cit., e cioè: E. Oliel-Grausz, Dispute Resolution and Kahal
                Kadosh Talmud Torah: Community Forum and Legal Acculturation in Eighteenth-Century
                Amsterdam (pp. 228-257); A. Kerner, The “Livro de Pleitos”: The Leadership of the Span-
                ish and Portuguese Community of London in the Eighteenth Century as a Court of Re-
                quests (pp. 258-272); A. M. Moreno-Goldschmidt, New Jews in Amsterdam: Some Social
                Aspects Reflected in the Thesouro dos Dinim by Menasseh ben Israel (pp. 452-468).




                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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