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686 Laura Sciascia
settembre, giunse a Famagosta il 4 novembre 1317. Da qui si recò a
Nicosia, dove il 16 novembre, domenica, furono celebrate le nozze e fu
unta e coronata regina con grande solennità. Si tenne corte per due
settimane. Le fonti non fanno cenno di un seguito siciliano di Co-
stanza, né si trova traccia di presenze siciliane accanto a lei durante
il suo matrimonio o nel difficile periodo della vedovanza, ma certo avrà
avuto le sue dame. E non sembra che si siano intensificati rapporti
commerciali tra la Sicilia e Cipro: ma il cyprisium, l’abito lungo e scol-
lato di presunta origine cipriota, presente da tempo nei più eleganti
guardaroba delle dame palermitane, continuerà ad essere di gran
moda per tutto il ‘300.
La giovanissima regina portò la corona, commenta il cronista, «con
gran honor», espressione con cui si deve intendere che svolse efficace-
mente il ruolo di icona della monarchia cipriota. Insieme alla suocera,
Isabella d’Ibelin, sostituiva suo marito, sempre più fragile, nei rapporti
col papa, specie nel richiedere dispense matrimoniali . Un affresco
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nella piccola chiesa di S. Caterina a Pyrga mostra una coppia regale
inginocchiata ai piedi del Crocefisso, che è tradizionalmente identifi-
cata con Giano di Lusignano, re di Cipro dal 1389 fino alla morte nel
1432, e la sua seconda moglie Charlotte di Bourbon, morta nel 1422:
ma uno studioso americano, Jens T. Wollesen, ha proposto una di-
versa datazione, identificando i sovrani con Enrico e Costanza. La so-
miglianza, nell’abbigliamento e nelle posture, con le coppie regali (Fe-
derico III ed Eleonora d’Angiò, Pietro II ed Elisabetta di Carinzia, padre,
madre, fratello e cognata di Costanza) raffigurate nei mosaici della cat-
tedrale di Messina potrebbe dar corpo all’ipotesi, e far pensare, mal-
grado la diversità delle tecniche, a una comunicazione culturale tra i
due regni isolani, e ad un ruolo di Costanza forse più incisivo di quanto
si può pensare in base alle fonti superstiti .
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Il matrimonio non fu mai consumato. Lo dichiara Giacomo II d’Ara-
gona, nel cercare un nuovo marito alla nipote rimasta vedova:
Ducange, E. Rey, Les familles d’outre-mer, Imprimerie imperiale, Parigi, 1837, pp. 557,
559, 561. Sul vescovo di Limassol o Nimosia, v. C. Eubel, Hierarchia catholica Medii
Aevi, Münster, 1813, p. 367.
50 R. de Mas Latrie (a cura di), Chroniques d’Amadi et de Strambaldi, Imprimerie
nationale, Parigi, 1891, p. 399; W. Rudt de Collenberg, Les dispenses matrimoniales
accordées à l’Orient Latin selon les Registres du Vatican d’Honorius III à Clément VII
(1283-1385), «Mélanges de l’école française de Rome», 89/1 (1977), p. 51: Costanza e la
suocera chiedono al papa la concessione di dispense matrimoniali per favorire la paci-
ficazione dell’isola e la presenza di nobili occidentali.
51 J. T. Wollesen, Patrons and Painters on Cyprus. The frescoes in the royal chapel at
Pyrga, Pontifical Institute of Mediaeval Studies, Toronto, 2010, pp. 47 sgg.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)