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                laboriosi, diligenti, ingegnosi & capaci delle cose, imitan’ presto & propria-
                mente come molto docili tutto quel’, che veggono, ilche fu etiandio osservato
                & annotato da Cesare, & giornalmente si vede in tanti mestieri forestieri, che
                ci hanno introdotti […]. Ma essi medesimi sono stati ancora inventori (come
                più in dietro si disse) di molte cose d’importanza. Et hanno poi una gratia &
                felicita particulare, d’inventare incontinente ogni sorta di strumenti, atti, &
                ingegnosi per facilitare, abbreviare, & spedire tutte le cose che fanno 25 .

                   Ecco qui, nella sua sostanza, delineato l’approccio culturale che,
                attraverso le peculiarità interpretative di uno ‘sguardo’ toscano cin-
                quecentesco, fondava su una tradizione filosofico-etnografica rinasci-
                mentale   le  prospettive  di  comprensione  dello  sviluppo  tecnologico
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                che, a partire da quegli anni e per oltre un secolo a venire, avrebbe
                fondato la base sociale, economica e culturale del Secolo d’oro olan-
                dese e l’immagine più evocativa della sua costante rappresentazione
                come  locus  et  momentum  della  floridità  e  ricchezza  dell’economia-
                mondo europea del Seicento .
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                2. Contesti politico-culturali: tracce e segni dell’Olanda del Seicento

                   Con  la  Pace  di  Wesfalia  del  1648  (atto  conclusivo,  tra  gli  altri,
                dell’estenuante conflitto per l’indipendenza dei Paesi Bassi settentrio-
                nali dal dominio spagnolo, noto come Guerra degli Ottanta anni che
                Lodovico  Guicciardini  aveva  osservato  nella  sua  genesi),  un  nuovo
                Stato e una nuova confessione religiosa si affacciavano ufficialmente
                nel consesso politico-istituzionale dell’Europa moderna, e della cosid-
                detta «Europa cristiana»: con la fine tradizionalmente considerata dei
                conflitti di religione che portò ad una nuova stagione nella ricerca eu-
                ropea dell’equilibrio di potenza, incentrato sul principio dell’interesse
                politico, della «ragione» del Signore o dello Stato , compariva ufficial-
                                                               28
                mente sullo scacchiere politico continentale la Repubblica (calvinista)
                delle sette Provincie Unite. In un contesto generale di riduzione del
                pluralismo politico e di consolidamento dei meccanismi accentratori
                di  quelli  che  in  tempi  storiografici  ormai  lontani  venivano  definiti


                   25  Ivi, p. 41.
                   26  Cfr., per una definizione dei presupposti e una delineazione del corpus degli autori
                inclusi in tale aggregante definizione, M.T. Hogden, Early Anthropology in the Sixteenth
                and Seventeenth Centuries, University of Pennsylvania Press, Philadelphia, 1971 2 .
                   27  Cfr. I. Wallerstein, Il sistema mondiale dell’economia moderna, Vol. II, Il mercanti-
                lismo e il consolidamento dell’economia-mondo europea. 1600-1750, trad. it. il Mulino,
                Bologna, 1982, pp. 51-105 (L’egemonia olandese nell’economia-mondo).
                   28  Cfr. M. Bazzoli, L’equilibrio di potenza nell’Età moderna. Dal Cinquecento al Con-
                gresso di Vienna, Unicopli, Milano, 1998, pp. 25-35.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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