Page 210 - 1
P. 210

736                                                        Igor Melani


                seicentesca, potrà così servire a dialogare con un paradigma storio-
                grafico certamente invecchiato e in parte legato al contesto in cui fu
                elaborato (l’invasione dei Paesi Bassi da parte della Germania nazista),
                ma che resta nondimeno dirimente per lo studio di questi temi, quello
                de  La  civiltà  olandese  del  Seicento  di  Johan  Huizinga  (1932-1933;
                1941) .
                     41
                   Quando il «Gran Principe» Cosimo III de’ Medici, all’epoca venticin-
                quenne, compì i suoi due viaggi in Europa nel biennio 1667-1669 (il
                primo, svoltosi tra il 22 ottobre 1667 e il 12 maggio 1668; il secondo,
                tra il 18 settembre 1668 e il 22 ottobre 1669) toccando in entrambi i
                casi i Paesi Bassi, aveva con sé un seguito piuttosto consistente: non
                solo di uomini tesi a garantire la correttezza degli apparati cerimoniali
                del viaggio ufficiale, ma anche di segretari personali, istitutori, colla-
                boratori, che rappresentano l’elemento più avanzato della cultura to-
                scana del tempo (almeno di quella ufficiale o ufficialmente riconosciuta
                dalle Istituzioni): quel mondo che, ancora sul finire del secolo XVIII,
                Eric Cochrane avrebbe definito ondeggiare tra Tradition and Enlighten-
                ment  in  Tuscan  Academies  (1690-1800) .  Tra  i  partecipanti  ad  en-
                                                       42
                trambi i viaggi figura il Marchese Filippo Corsini (1647-1705), figlio di
                Bartolomeo e Coppiere di Sua Altezza, che rappresenta appieno la pa-
                rabola del tipo sociale della famiglia dei ricchi mercanti-banchieri di
                età comunale che vengono insignoriti e infeudati (feudalizzati o ‘ri-feu-
                dalizzati’, per dirla con Ruggiero Romano)  in età dinastico-signorile,
                                                         43
                autori  di  un  atto  che  l’ineguagliabile  arguzia  definitoria  di  Fernand
                Braudel  aveva  presentato  come  «tradimento  della  borghesia» .  Se-
                                                                             44
                condo quanto riferito nel suo Diario dall’abate Filippo Marchetti (Mae-
                stro  di  Casa  del  Principe  che  in  tale  veste  partecipò  anch’egli  ad



                o meno deformante del vecchio, del ‘già noto’» per chi «affronta il nuovo», valga il rimando
                (‘nuovomondista’) a G. Olmi, L’inventario del mondo. Catalogazione della natura e luoghi
                del sapere nella prima età moderna, il Mulino, Bologna, 1992, p. 218; per la «scienza
                dello sguardo» concepita come «sedimento inconscio di un’orientata volontà di capire» si
                veda B. Basile, L’invenzione del vero: studi sulla letteratura scientifica da Galilei ad Al-
                garotti, Salerno Editrice, Roma, 1987, p. 210.
                   41  Si veda, per la constatazione delle «complesse questioni delle parole ‘civiltà, cul-
                tura, Kultur’ e di quella corrispondente olandese che è beschaving (rammenta anche la
                nostra antica politezza)», D. Cantimori, Prefazione, in J. Huizinga, La civiltà olandese del
                Seicento, trad. it. Einaudi, Torino, 1967 2 , pp. XV-XVI.
                   42  Edizioni di Storia e Letteratura, Rome, 1961.
                   43  R. Romano, Tra XVI e XVII secolo. Una crisi economica, 1619-1622, «Rivista storica
                italiana», A. LXXIV, n. 3 (1962), pp. 480-531, ora in Id., L'Europa tra due crisi (XIV e XVII
                secolo), Einaudi, Torino, 1980, pp. 76-147.
                   44  Cfr. F. Braudel, Civiltà e imperi del Mediterraneo nell’età di Filippo II, trad. it. Ei-
                naudi, Torino, 1986 3 , vol. II, pp. 766-775; si veda su questi temi anche la recente di-
                scussione di A. Musi, Feudalesimo, Mediterraneo e Europa moderna: un problema di sto-
                ria sociale del potere, «Mediterranea. Ricerche storiche», A. IX, n. 24 (2012), pp. 9-22.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   205   206   207   208   209   210   211   212   213   214   215