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764 Matteo Giuli
il torinese Alessandro Perier, il romano Pietro Antonio Natalini, il sici-
liano Stefano Gandolfi e soprattutto il riminese Giorgio Benci. L’altro
gruppo era invece guidato dall’anziano gesuita portoghese António
Vieira, celebre per la sua instancabile attività missionaria tra Europa
e Brasile, nonché controverso propugnatore del mito messianico-mil-
lenarista del Quinto Impero, che si sarebbe dovuto realizzare, a suo
dire, con la definitiva affermazione mondiale della Monarchia di
Lisbona, come da lui preconizzato in due grandiose opere escatologi-
che, la Clavis prophetarum e la História do futuro .
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Andreoni e Vieira erano giunti insieme in Brasile nel 1681, allorché
tra i due vi era ancora un legame molto stretto. Si erano conosciuti
alcuni anni prima a Roma, dove Vieira era diventato una sorta di men-
tore per Andreoni, a sua volta dimostratosi uno dei giovani più pro-
mettenti del collegio dell'Urbe. In Brasile, però, i loro rapporti si erano
col tempo deteriorati, soprattutto a seguito di una missione effettuata
da Andreoni in Pernambuco nel 1689, dove Vieira, in qualità di visita-
tore generale, lo aveva inviato per risolvere una vertenza giurisdizio-
nale tra il vescovo di Olinda e il collegio gesuitico locale. Andreoni era
riuscito a pacificare il contenzioso, ma senza soddisfare appieno le
aspettative di Vieira, che anzi gli imputò di aver operato «contro quanto
ordinato» da lui, come ebbe modo di scrivere al preposito generale
Tirso González . Preoccupante, a detta di Vieira, era soprattutto il
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fatto che Andreoni avesse cominciato ad agire «di sua propria autorità»
e addirittura a «ribellarsi» alle disposizioni ricevute, anche in forza de-
gli appoggi su cui poteva contare all’interno della Provincia brasiliana
e in particolare nel «collegio massimo» di Salvador da Bahia, «avendo
alla sua devozione o adorazione tutti gli italiani» .
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In un contesto del genere, dunque, un documento come quello in-
titolato Noticias e reparos sobre a Provincia do Brasil, con le informa-
zioni in esso raccolte e elencate, agli occhi di Vieira e dei suoi sosteni-
tori, compresi coloro che gravitavano attorno alla corte di Lisbona e
alla Curia Generalizia di Roma, poteva nascondere pericolose finalità
rivendicative sotto la più tradizionale veste contabile e statistica, in
quanto strumentali alla difesa della specifica «nazionalità» missionaria
dei gesuiti non portoghesi, fossero essi stranieri come appunto An-
dreoni, oppure nativi del Brasile.
13 In ambito italiano, ci si limita a M. Caffiero, Pensare la storia del futuro. Millenari-
smo, profezia, ritorni del passato in età moderna, «Rivista di Storia del Cristianesimo», n.
1 (2015), pp. 109-126.
14 Arsi, Brasiliae, n. 3(II), c. 293rv.
15 Ibidem.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)