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768 Matteo Giuli
sottoposti al governo dei missionari gesuiti. Non che “aldeamentos” ed
“engenhos”, in quanto luoghi di potere, non potessero funzionare in
maniera complementare: i primi, oltre che come base strategica a di-
fesa dei territori conquistati, servivano anche come riserva di forza la-
voro indigena, in vista delle necessità dell'agricoltura coloniale o di al-
tre attività produttive; in questo modo, dunque, potevano rifornire i
secondi di manodopera pronta all'uso. Tuttavia, più in generale, essi
esprimevano due progetti distinti di costruzione sociale e comunitaria,
sia per la configurazione spaziale, sia per l’organizzazione interna: gli
“aldeamentos”, infatti, si basavano sul rapporto diretto, sebbene non
paritario, tra missionari, al contempo educatori, controllori e protet-
tori, e indigeni, entro il contesto del paternalismo cristiano; gli “engen-
hos”, dal canto loro, sullo sfruttamento materiale degli schiavi, in spe-
cie africani, da parte dei coloni produttori di zucchero, entro il contesto
del patriarcato economico e sociale .
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2. Il linguaggio dello scontro
La contrapposizione tra alexandristas e vieiristas, alimentata dalla
rivalità personale tra Andreoni e Vieira, è ricostruibile attraverso l’ana-
lisi del linguaggio usato dagli attori coinvolti, con cui furono costruite
categorie identificative funzionali alla rivendicazione dell’adesione a
uno dei due gruppi e dell’alterità rispetto al gruppo avversario; un'a-
nalisi in grado di mostrare come i gesuiti del Brasile pensavano e vi-
vevano il corpo cui appartenevano, come riuscivano a influenzarne
l’attività istituzionale e come ne costruivano, al suo interno, afferenze
e differenze.
Nella contrapposizione tra alexandristas e vieiristas l’elemento
della provenienza geografica giocò un ruolo dirimente, determi-
nando una spaccatura piuttosto netta tra i gesuiti nati in Porto-
gallo, quelli nati in Brasile, «naturali della terra», e quelli nati al-
trove, gli «stranieri», come Andreoni e Benci. I vieiristas erano in
prevalenza di origine portoghese, e in quanto tali sostenevano l’ar-
rivo e la carriera dei propri connazionali; gli alexandristas, invece,
perlopiù stranieri oppure di nascita brasiliana, si muovevano nella
25 Sul ruolo di “engenhos” e “aldeamentos” nel processo di costruzione territoriale
della società brasiliana, cfr. S.B. Schwartz, Sugar Plantations in the Formation of Brazi-
lian Society. Bahia, 1550-1835, Cambridge University Press, Cambridge, 1985, pp. 245-
337; R. Ricupero, A formação da elite colonial. Brasil c. 1530-c. 1630, Alameda, São
Paulo, 2009, pp. 93-125; C.A. Zeron, Mission et espace missionnaire. Les bases
matérielles de la conversion, «Archives de sciences sociales des religions», n. 169 (2015),
pp. 307-334.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)