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Nazioni e fazioni: la frammentazione della compagnia gesuitica nel Brasile coloniale  773


                       Tali divergenze di opinioni contribuirono certamente a incrinare i
                    rapporti tra Andreoni e Vieira; dalla grande stima reciproca sbocciata
                    nel periodo del comune soggiorno a Roma, come detto, si era passati
                    a un’ostilità sempre più evidente, a partire dagli anni successivi al loro
                    arrivo a Salvador da Bahia. Le vicende appena ricostruite, peraltro,
                    aiutano forse a capire meglio i motivi per cui, in qualità di visitatore
                    generale del Brasile, Vieira avesse scelto proprio Andreoni come suo
                    segretario personale – «ammonitore»  –, inviandolo nel 1689 in Per-
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                    nambuco per risolvere la vertenza scoppiata tra i gesuiti e il vescovo
                    di Olinda; una duplice decisione che il gesuita portoghese prese, pro-
                    babilmente, con l’obiettivo sia di controllare meglio le mosse del con-
                    fratello toscano, sia di tenerlo lontano, seppur temporaneamente, dal
                    collegio della capitale e dalla cerchia dei suoi sostenitori.


                    3. Nuove e vecchie giacintate

                       Nel 1694, al culmine dello scontro coi vieiristas, Andreoni com-
                    pilò un nuovo «catalogo» dei gesuiti presenti nella Provincia brasi-
                    liana, dimostrando ancora una volta di attribuire a tale documento
                    una  valenza  rivendicativa,  dietro  il  più  scontato  significato  stati-
                    stico-amministrativo: si trattava, dal suo punto di vista, di scrivere
                    a difesa propria e dei confratelli che lo sostenevano. Di Vieira, in-
                    fatti,  che  definì  comunque  «predicatore  regio  degnissimo  di  ogni
                    lode»,  Andreoni  mise  in  risalto  l’età  ormai  avanzata  e  le  precarie
                    condizioni di salute, riassumendone la vasta carriera in sole otto
                    righe  piuttosto  succinte;  a  sé  stesso  e  ai  colleghi  italiani,  che  ri-
                    spetto a Vieira avevano la metà degli anni e un numero assai minore
                    di esperienze alle spalle, riservò invece uno spazio maggiore e una
                    descrizione  più  articolata,  come  a  voler  ostentare,  fissandole  per
                    iscritto, sia le rispettive qualità intrinseche, sia l’eccellenza del per-
                    corso formativo e professionale svolto .
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                       Tale documento fu elaborato in un momento decisivo della contrap-
                    posizione tra alexandristas e vieiristas. In quello stesso anno, infatti,
                    Vieira venne estromesso da ogni posizione di rilievo all’interno della
                    Provincia brasiliana e privato della voce attiva e passiva; una «nuova
                    giacintata», in effetti, proprio come il gesuita portoghese aveva paven-



                       41  Arsi, Brasiliae, n. 3(II), c. 283r.
                       42  Arsi, Brasiliae, n. 5(II), cc. 91r-95v (Catalogus Personarum), confrontabile non solo
                    col già citato documento del 1688 (Noticias e reparos sobre a Provincia do Brasil), ma
                    anche col successivo «catalogo» del 1698, dove ancora si metteva in rilievo la «patria» di
                    ogni gesuita (ivi, c. 155rv).


                                               Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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