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Il Mediterraneo, l'Italia e il fascismo nelle pagine di Pietro Silva   801


                    zione dell’impero italiano) e persino un nuovo sottotitolo – dall’unità
                    di Roma all’impero italiano – che spostava, insidiosamente, il termine
                    ad quem della narrazione alla fondazione dell’impero fascista.
                       Come un cerchio che si chiudeva, il racconto di Silva che iniziava
                    con l’imperialismo romano e si concludeva, a questo punto, con la
                    rifondazione dell’impero italiano, assunto a nuovo elemento periodiz-
                    zante della storia del Mediterraneo, sembrò aderire, sic et simpliciter,
                    alla retorica fascista sulla centralità del Mare nostrum romano quale
                    spazio naturale e storico delle ambizioni espansioniste della nuova
                    Italia. Nei difficili conti con la storia e l’identità nazionale, romanità,
                    mediterraneità, imperialismo fascista finivano con il confondersi aiu-
                    tando, complice l’infelice sottotitolo, la conclusione (forse frettolosa)
                    per cui un’opera che considerava il fascismo come fattore rilevante
                    della storia italiana nel Mediterraneo intendesse necessariamente le-
                    gittimarne la politica o il regime.
                       Espressione originale del rinnovato interesse per il Mediterraneo
                    nel dibattito storiografico tra le due guerre, dunque, Il Mediterraneo
                    e lo stesso Silva furono per queste ragioni condannati a un lungo
                    oblio, protrattosi fino a tempi molto recenti . Tuttavia, lo si è accen-
                                                               25
                    nato, se la categoria della fascistizzazione non può essere utilizzata
                    univocamente per definire un’intera stagione di studi, questo vale a
                    maggior ragione per un’opera complessa come quella di Pietro Silva
                    e per il suo ambizioso progetto di costruzione di una storia del Medi-
                    terraneo. È utile, in questo senso, ritornare sul tema della complessa
                    genesi dell’opera, che non può limitarsi esclusivamente al rapporto
                    con la politica estera mediterranea intrapresa dal fascismo.






                       25  Ancora negli ultimi anni il giudizio sull’opera di Silva è stato piuttosto severo.
                    Secondo Salvatore Bono, ad esempio, Il Mediterraneo era il frutto storiografico di quella
                    stagione in cui l’Europa aveva stabilmente consolidato il suo dominio coloniale, tempo
                    in cui anche la posizione dell’Italia si era andata visibilmente rafforzando: si trattava
                    insomma di un «Mediterraneo “troppo italiano”» in funzione del quale Silva era «troppo
                    impegnato a far risaltare il ruolo e il potere di città e stati italiani nel corso dei secoli. Il
                    suo orizzonte comunque, quando anche non sia strettamente italiano, è al massimo
                    europeo; il Mediterraneo è uno spazio di espansione e supremazia di una civiltà» cfr. S.
                    Bono, Un altro Mediterraneo cit., p. 244. Dello stesso avviso Paolo Frascani che, pur
                    riconoscendo  all’opera  un  carattere  innovatore  sul  piano  dell’oggetto  e  dell’approccio
                    metodologico, sottolinea come essa «finisce con l’assumere, nelle varie edizioni che ne
                    arricchiscono i contenuti, i tratti di una rappresentazione dei rapporti storici dell’Italia
                    con il Mediterraneo largamente aperta alle sollecitazioni del nazionalismo». P. Frascani,
                    Il mare, Il Mulino, Bologna 2008, p. 133.


                                               Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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