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802 Francesca Canale Cama
2. «Il Mediterraneo» del 1927: genesi di un progetto complesso
La prima edizione dell’opera di Silva apparve nel 1927, in un tor-
nante, cioè, significativo nella costruzione dell’immaginario e nella
delineazione delle politiche del fascismo sul Mediterraneo. Sul piano
culturale e della propaganda, infatti, l’istituzione del fascio littorio
come emblema di Stato (30 dicembre 1926) aveva voluto rendere
esplicito il rapporto di diretta filiazione del regime dall’antico impero
romano. Era un richiamo storico che viaggiava parallelamente alla
esaltazione del carattere particolare del rapporto che il Mediterraneo
doveva assumere per l’Italia fascista, un “carattere vitale”, come
aveva detto lo stesso Mussolini con parole dettate dall’illustre anti-
chista Ettore Pais, celebrando il 5 ottobre 1926, all’Università per
Stranieri di Perugia il mito di Roma antica sul mare . Qualche mese
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prima, del resto, l’istituzione della «giornata coloniale» (21 aprile
1926, nel giorno, dunque, della fondazione di Roma) era servita a
segnare, almeno simbolicamente, l’atto di nascita per l’Italia di una
politica espansionista tesa – aveva dichiarato il Duce – a «rompere il
cerchio che la stringe» verso il mondo danubiano balcanico e verso il
Mediterraneo e l’Africa .
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Nel suo indagare la dimensione privilegiata del rapporto tra Medi-
terraneo e Italia, non sorprende che l’opera di Pietro Silva, possa ap-
parire funzionale alla legittimazione delle ambizioni fasciste che co-
minciavano a profilarsi con tutta evidenza proprio nel biennio 1926-
27. Se si osserva più da vicino la strategia mussoliniana nel Mediter-
raneo, è facile, tuttavia, notare che alla fine degli anni Venti essa non
si esprimeva all’altezza della propaganda, rimanendo, come ha bene
rilevato Renzo De Felice, fino al 1929 «nettamente posposta e subor-
dinata a quella interna e finanziaria» .
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26 B. Mussolini, Roma antica sul mare, Mondadori, Milano, 1926 (Lezione tenuta il 5
ottobre 1926 presso l’Università per Stranieri di Perugia)
27 Ancora Mussolini, introducendo uno studio di politica estera mediterranea dell’al-
lora Presidente del Senato Tommaso Tittoni, aveva affermato che le questioni mediter-
ranee «non sono argomenti di interesse retrospettivo o storicamente esaurito: sono per
contro problemi ancora sul tappeto, ancora in sviluppo, ancora in attesa di soluzione».
Cfr. T. Tittoni, Questioni del giorno (Tunisia, Abissinia, Bessarabia, Libia, Jugoslavia,
Albania), Fratelli Treves Editori, Milano, 1928. Gli stessi argomenti dieci anni dopo ve-
nivano affrontati con piglio agiografico e celebrativo da Mario Missiroli in M. Missiroli,
La politica estera di Mussolini, Ispi, Milano, 1939.
28 R. De Felice, Mussolini il duce. Gli anni del consenso, Einaudi, Torino, 2019, p.
323. Per una sistematica esposizioni delle ragioni che, secondo l’autore, avvalorano que-
sta tesi si vedano, nello stesso volume, le pagine relative al quarto capitolo, intitolato,
appunto, Alla ricerca di una politica estera fascista. E, d’altro canto, se la si assumesse
come già realizzata, si attribuirebbe una dimensione esclusivamente coloniale e poi im-
periale al rapporto tra fascismo e Mediterraneo, immagine che – secondo, ad esempio,
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)