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                espansione  italiana  in  Oriente,  sia  essa  economica  o  sia  politica,
                non può avvenire senza urtare interessi e suscitare diffidenze delle
                grandi potenze occidentali» .
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                   Sta, dunque, qui il punto più interessante e originale della rifles-
                sione di Silva: nell’attitudine, cioè, a considerare il Mediterraneo a
                partire soprattutto dalla convinzione che la Grande Guerra avesse
                radicalmente messo in crisi quello spazio di relazione mutevole che
                esso era stato ancora per larga parte del secolo XIX.
                   Italia e fascismo si ritrovavano, insomma, in una sorta di nuovo
                spazio vuoto, generato dalla guerra, che permetteva di riconsiderare
                equilibri non solo e non tanto di natura espansionistica ed egemo-
                nica, come dimostravano le magistrali pagine dedicate all’analisi post
                bellica del Mediterraneo d’Occidente , quanto piuttosto di riproposi-
                                                    38
                zione, in una chiave aggiornata, di una relazione osmotica tra la na-
                zione e il suo mare. Per questo, Silva, riferendosi con tutta evidenza
                a un Mediterraneo ottocentesco, poteva così concludere:

                   Dalla  nostra  trattazione  della  storia  mediterranea  è  balzato,  se  non  ci
                inganniamo, in piena luce il fatto che le sorti italiane sono legate alle sorti
                del Mediterraneo e che la floridezza italiana dipende dall’attività e dalla po-
                sizione  raggiunta  dalla  penisola  nella  vita  mediterranea.  Ciò  al  tempo
                dell’unità romana, ciò al tempo della fioritura medioevale: nelle due epoche,
                cioè, nelle quali il mediterraneo è stato il grande centro della vita civile. Alla
                nostra epoca, per il taglio dell’istmo di Suez e per il risveglio economico delle
                rive africane ed asiatiche, Il Mediterraneo ha riacquistato ancora per gran
                parte la funzione e l’importanza mondiale avute nei primi secoli dopo Cristo
                e nei secoli XII-XVI: a questo risveglio di vita mediterranea si è accompagnato
                il risveglio dell’Italia risorgente a unità e grandezza di Nazione 39 .

                   Fu, dunque, sulla base di questa visione sistemica, venuta a lenta
                maturazione in oltre un decennio di studi e riflessioni, che Silva con-
                cepì Il Mediterraneo dall’unità di Roma all’unità di Italia, con l’inten-
                zione di gettare nuova luce interpretativa sul rapporto tra Mediterra-
                neo e Italia proprio negli anni dell’affermazione del regime e della sua
                politica estera.







                   37  Ivi, p. 419.
                   38  Ivi, pp. 424-426
                   39  Ivi, p. 422.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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