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110 Davide Balestra
Dimensione privata e pubblica, com’è noto del tutto sfumate in an-
cien régime, si frappongono, inoltre, anche nelle scritture epistolari,
sicché «il piano individuale, autobiografico, emotivo ed affettivo, e
quello pubblico e istituzionale si intrecciano indissolubilmente, in una
dualità complementare» .
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Il carteggio di De Marco conferma cosa fu il fenomeno epistolare
nel XVIII secolo, il suo essere, vale a dire, una conversazione a di-
stanza finalizzata al rafforzamento e alla conservazione di relazioni,
amicizie e conoscenze. Il corpus qui esaminato, la più importante te-
stimonianza autobiografica conservatasi del ministro di Ferdinando
IV, è costituito da 184 lettere scritte tra il 1728 e il 1751, con una
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preponderanza di quelle risalenti agli anni 1729-1731 – sono 120 le
lettere di questo triennio spedite a De Leo (tab. I). Datate perlopiù il
sabato, giorno in cui partivano da Napoli i procacci per tutto il Re-
gno , le lettere viaggiavano sull’itinerario postale Napoli-Otranto
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lungo il quale si trovava una stazione di posta proprio a S. Vito (fig.
1), luogo di residenza di De Leo.
anno n. lettere anno n. lettere
1728 6 1736 16
1729 46 1737 18
1730 49 1738 4
1731 27 1739 3
1732 4 1740 3
1733 2 1741 1
1735 3 1751 2
Tab. 1 - Numero di lettere dell’epistolario di Carlo De Marco, per anno
Frammenti di vita quotidiana, le lettere, specie quelle a cavallo tra
gli anni Venti e Trenta del Settecento, restituiscono l’immagine di uno
studente zelante, attento osservatore di quanto accadeva in città: dalle
cerimonie pubbliche alle vicende politiche, dagli eventi mondani ai
23 M. Caffiero, Testi e contesti. Le scritture femminili private a Roma nel Settecento: i
diari tra soggettività individuali e appartenenze socio-culturali, «Giornale di Storia», 3
(2010), online: giornaledistoria.net. Sulle categorie pubblico/privato cfr. M. Meriggi, Pri-
vato, pubblico, potere, in G. Calvi (a cura di), Innesti. Donne e genere nella storia sociale,
Viella, Roma, 2011, pp. 39-51.
24 Due delle 184 lettere dell’epistolario non sono destinate a Ferdinando De Leo: una,
del 1730, scritta allo zio Carlo Baoxich, e l’altra, del 1736, indirizzata a Carmine De Leo,
fratello di Ferdinando.
25 G.M. Vidari, Il viaggio in pratica o sia corriero veridico, Napoli, Nella nuova Stampa
di Francesco Ricciardo, 1720, pp. 4-5; cfr. anche G. Miselli, Il burattino veridico, overo
instruzzione generale per chi viaggia, Per Giovanni La-Noù, e Compagni, Venezia, 1698,
pp. 137-138.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)