Page 117 - mediterranea 57
P. 117

Formazione e ascesa di un homo novus nella Napoli austriaca      117


                    altro mio fratello» . La confidenzialità del loro rapporto è confermata
                                     52
                    anche  dal  riferimento  ad  argomenti  –  come  talune  infatuazioni  per
                    donne a Brindisi o a Napoli – che De Marco evidentemente non affron-
                    tava nella corrispondenza con gli zii, ma che riservava all’amico, rac-
                    comandandogli «ogni confidenza, e secretezza» .
                                                                 53



















                     Fig. 2 - Sopraccarta di una lettera di Carlo De Marco indirizzata a Ferdinando De Leo

                       L’amicizia che li legava era rafforzata, inoltre, dalla condivisione de-
                    gli stessi interessi: i due parlavano una lingua comune, quella dei giu-
                    risti. Alcune lettere dell’epistolario vertono su pareri giuridici e su no-
                    tizie relative ad avvicendamenti di giudici, ministri e consiglieri dei tri-
                    bunali napoletani. Maggiore di Carlo di circa sei anni, anche Ferdi-
                    nando aveva studiato legge a Napoli , ma era rientrato a esercitare la
                                                       54
                    professione in Terra d’Otranto, perseguendo in qualche modo la strada
                    poi proposta a modello di ascesa professionale da Tommaso Briganti
                    nella seconda metà del secolo . De Leo aveva seguito lo stesso per-
                                                  55
                    corso di altri membri della sua famiglia: di Antonio, avvocato dell’Uni-
                    versità di S. Vito a Napoli alla fine del Cinquecento  o dell’omonimo
                                                                       56


                       52  Ivi, ms. B.28, c. 112r, lettera del 2 dicembre 1730.
                       53  Ivi, ms. B.28, cc. 75v-76r, lettera del 1 luglio 1730.
                       54  A riprova di ciò, alcuni dei manoscritti conservati presso la biblioteca A. De Leo
                    contengono trascrizioni di lezioni seguite presso l’università dei regi studi di Napoli e
                    recano le firme di possesso di Ferdinando De Leo o di suoi fratelli.
                       55   Briganti  prospettava  una  via  alternativa  a  quella  percorsa  da  altri  provinciali,
                    come lo stesso De Marco, prediligendo, dopo l’iter studiorum a Napoli, la carriera nelle
                    città di provincia, più sicura rispetto ai volubili e insicuri percorsi ministeriali della ca-
                    pitale. Su Briganti cfr. E. Papagna, Filippo Briganti patrizio di Gallipoli. Teoria e prassi
                    del governo cittadino nel Settecento napoletano, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma,
                    2006.
                       56  A. De Leo, Dell’origine e successi della terra di S. Vito in provincia d’Otranto, a cura
                    di M. Paone, A. Carra, Casarano, 1985, p. 14.


                                                  Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   112   113   114   115   116   117   118   119   120   121   122