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Formazione e ascesa di un homo novus nella Napoli austriaca      129


                    l’avvento dei Borbone giocò a suo favore. Fidato informatore del conte
                    di Santisteban 122 , Mauri entrò a far parte della commissione incaricata
                    di condurre l’inchiesta sui magistrati prima ricordata e, nel 1735, fu
                    nominato presidente della Regia Camera della Sommaria. Uomo di fi-
                    ducia anche del nuovo segretario di stato, Josè Joaquìn de Monteale-
                    gre 123 , fu membro della Giunta degli inconfidenti, nel 1743, e, succes-
                    sivamente, avvocato fiscale della Sommaria, dal 1747 al 1760 124 .
                       Nel 1743, Mauri promosse la nomina di Carlo De Marco a uditore
                    – e in seguito anche avvocato fiscale – della provincia di Matera. Seb-
                    bene  in  alcuni  studi  sia  stato  definito  «creatura»  di  Bernardo  Ta-
                    nucci 125 , voce peraltro smentita dallo stesso ministro toscano 126 , fu
                    in realtà Mauri a sostenere e favorire il suo primo incarico di rilievo,
                    nel quale si distinse per la sua condotta austera, puntuale e rigorosa.
                    L’approdo nella magistratura provinciale di Basilicata concludeva il
                    «periodo  forense»  e  inaugurava  un  percorso  che,  nel  giro  di  sedici
                    anni, avrebbe ricondotto De Marco a Napoli, alla guida del ministero
                    dell’Ecclesiastico.


                    7. Conclusioni

                       Le qualità dimostrate negli anni alla guida dell’uditorato di Matera
                    convinsero l’allora segretario di giustizia Bernardo Tanucci a suggerire
                    al sovrano, nel 1753, la nomina di De Marco a Commissario generale
                    di Campagna, carica delicata, alla quale si accedeva solitamente dopo
                    essere ascesi al giudicato di Vicaria 127 . Tanucci riteneva fondamentale
                    la collaborazione con i ministri provinciali e la comune condivisione di
                    idee e valori per il rafforzamento della presenza del governo centrale
                    nelle periferie. Se da un lato esigeva dai suoi protetti dedizione asso-


                       122  G. Caridi, Essere re cit., p. 71. Manuel Domingo de Benavides y Aragòn, conte
                    (poi duca dal 1739) di Santisteban, segretario di stato di Carlo di Borbone dal 1734 al
                    1738.
                       123  José Joaquin Guzmán de Montealegre y Andrade, marchese (poi duca dal 1740)
                    di Salas, segretario di stato di Carlo di Borbone dal 1738 al 1746. Sul suo rapporto con
                    Mauri, cfr. Carlo di Borbone, Lettere ai sovrani di Spagna. II (1735-1739), a cura di I.
                    Ascione, Ministero per i beni e le attività culturali. Direzione generale per gli archivi,
                    Roma, 2002.
                       124  Corrispondenze diplomatiche veneziane da Napoli cit., p. 632.
                       125  È la tesi sostenuta da M. Vinciguerra ne La reggenza borbonica cit.; cfr. anche D.
                    Forges Davanzati, Giovanni Andrea Serrao cit., p. 99.
                       126  B. Tanucci, Epistolario. IX cit., p. 50.
                       127   M.G.  Maiorini,  La  reggenza  borbonica  (1759-1767),  Giannini  Editore,  Napoli,
                    1991, p. 133. Sul ruolo e sulle funzioni del Commissario di Campagna, R. Feola, Aspetti
                    della giurisdizione delegata nel regno di Napoli: il Tribunale di Campagna,  Aspn,  XCI
                    (1974), pp. 23-71; G.M. Galanti, Descrizione geografica e politica delle Sicilie, Presso li
                    Socj del Gabinetto Letterario, Napoli, 1790, Tomo IV, pp. 22-25.


                                                  Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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