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50 Ciro D’Arpa
L’ingente fortuna economica costituita da Simone Zati attrasse
nell’Isola altri suoi congiunti residenti in Toscana. Nel 1634 è docu-
mentata la presenza a Palermo del nipote Cosimo, figlio del fratello
Giulio, in società con lo zio come referenti in Sicilia delle nobili famiglie
fiorentine Corsini e Corsi . I due Zati furono inoltre referenti di Casa
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Medici: nel 1636, Leopoldo (1617-1675), fratello del granduca Ferdi-
nando II (1610-1670), nominò i due fiorentini procuratori generali con
l’incarico di riscuotere la prebenda di ventiduemila scudi annui di cui
beneficiava sulla Mensa vescovile della diocesi di Monreale . Per il
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Medici i due Zati furono anche mediatori nella compravendita di seta
prodotta in Sicilia . Ben presto Cosimo fu raggiunto dai fratelli Si-
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mone e Anna, quest’ultima al seguito del marito Vincenzo Velluti,
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anch’egli mercante-banchiere che, per motivi di affari, nel 1640 si era
trasferito temporaneamente con la sua famiglia da Napoli a Palermo .
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Con i profitti della società e il probabile ricavato della vendita di
alcuni beni posseduti in Toscana , Simone Zati acquistava nel 1640
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90 Filippo e Neri Corsini con Giovanni Corsi, finanziarono la società degli Zati per la
durata di tre anni e sei mesi investendo rispettivamente scudi 16.500 e 14.500. Asp,
notaio Giovanni Battista Brocco, vol.1116, 13 novembre 1634, cc.291r-292r.
91 Asp, notaio Giovanni Battista Brocco, vol.1117, 20 dicembre 1635, cc. 337r-340r.
L’incarico fu reiterato dieci anni dopo, Asp, notaio Pietro Arrighi, vol.4348, 18 giugno
1645 cc.703r-v. Confronta inoltre F. D’Avenia, La Chiesa del re. Monarchia e Papato
nella Sicilia spagnola (secc. XVI-XVII), Carocci, Roma 2015, p.67.
92 Cfr. A. Morreale, Manifattura di seta a Palermo. Baroni e mercanti, filatori e tessi-
tori, maestre e lavoranti [1550-1650], Torri del Vento edizioni, Palermo 2021, p.40. Nel
1635 la dogana di Palermo registra a nome di Simone e Cosimo Zati l’estrazione di in-
genti quantità di seta cruda: libbre 247 il 14 settembre, libbre 1.120 rispettivamente il
primo ottobre, il 3 e il 10 successivi, libbre 140 il 3 novembre, tutte dirette a «liorni et
genua». In data 26 novembre zio e nipote ricevono da Firenze panni in più partite tra-
sportate su diverse imbarcazioni private e sulle «galere del granduca di fiorenza», merce
spedita da Ottavio Mannelli. Ed ancora si segnalano le seguenti estrazioni di seta cruda
dal porto di Palermo: libbre 3.080 a fine anno; giorno 2 gennaio 1636 quattro diverse
partite di 6.900 libbre ciascuna e una di 600 imbarcate su feluche e fregata; altre 6.900
libbre sono imbarcate il successivo 14 gennaio e 3.080 il 20 febbraio. In data 17 maggio
libbre 3.940 acquistate da Simone Cosimo Zati «in fera S.ta Christina». Il 9 luglio la
dogana registra a nome dei due fiorentini l’estrazione di moneta d’argento per un valore
di onze 400. Asp, Secrezia, vol.1630.
93 La presenza a Palermo del nipote Simone Zati “junioris” è documentata a partire
dal 1640, Asp, notaio Pietro Arrighi, vol.4343, 13 agosto 1640, cc.631r-632r.
94 Asp, notaio Pietro Arrighi, vol.4347, 3 settembre 1643, cc.5r-8r. Il documento
notarile attiene alla scelta dell’abitazione a Palermo, con «vista ala marina», quando il
Velluti vi si trasferì con la famiglia nel novembre del 1640 per seguire da vicino alcuni
“negotij” con la Regia Corte. Prese in affitto una casa di proprietà Morso, posta nella
«strada di S. Nicola» nel quartiere della Kalsa. La sua residenza probabilmente si pro-
trasse fino al 1646 anno in cui fece procura a favore del cognato Cosimo Zati, Asp,
notaio Pietro Arrighi, vol. 4350, 17 settembre 1646, cc.11r-14v.
95 Nel 1637 Simone Zati nominò Ottavio Rondinelli suo procuratore a Firenze con
l’incarico specifico di provvedere alla vendita di alcuni immobili di sua proprietà, Asp,
notaio Pietro Arrighi, vol. 4341, 29 settembre 1637, cc.85r-86r.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)