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332 Fabrizio D’Avenia
senza notificargli le accuse, non ostante «haverse hincado de rodillas
ante muchos cardenales y aún con lágrimas», finché il conte di Mon-
terrey, con l’aiuto dello stesso estensore del Discurso, si rese conto che
il vero obiettivo era quello di inviare un vicario apostolico e protestò
con il segretario della Congregazione dei Vescovi e Regolari, monsignor
Fagnano. Questi, «viendo que el intento de Roma se descubría», fece
in modo di modificare il titolo di Cellesi da visitatore in commissario,
«pero con orden secreta, como los efectos han mostrado de esercer
toda la jurisdicción que pudiese en Sicilia por tener actos positivos». Il
commissario, infatti, «acquirió y asentó tanto actos positivos quanto el
mismo Baronio no se soñó y se sabe la fiesta que desto se ha hecho
en Roma y la admiración de que se haya permitido», mentre il giudice
della Regia Monarchia de Neyla, «ciegado de la pasión contra los obi-
spos», arrivò a scrivere al re che appoggiava incondizionatamente
l’operato del Cellesi. Inoltre, l’arcivescovo di Messina fu convocato a
Roma senza che il suo processo davanti alla Congregazione dei Vescovi
e Regolari fosse stato «substanciado» .
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Nel frattempo, il commissario apostolico Cellesi era arrivato a Mes-
sina, dove si fermò per 11 mesi, con un salario giornaliero di più di 25
scudi, «incluso lo del escribano de la causa», ed esercitando la facoltà
di «pequisidor delegado y juez de comisión» contro reati non di sua
competenza, considerato che nella sua lettera d’incarico essi non
erano dettagliati né «en genere ni en especie», cosa mai vista «en tribu-
nal alguno de la christianidad». Eppure, istruì un processo contro l’ar-
civescovo riempiendo di insulti un migliaio di pagine ed esaminando
qualcosa come 400 testimoni,
todos presos, confinados, conjurados y condenados, dando licencia, y lla-
mando a todos para que cada uno diga todo lo que quisiere, que lo [el arzo-
bispo] menosprecien, que lo tachen, que lo injurien que lo befen, que lo afren-
ten, y que lo deshonren, los unos diciendo que es un pirata, los otros que es
bandolero, los otros que es capitán de armas, ladrón, vellaco, assassino contra
todo derecho.
Tutta questa alacre attività processuale si tradusse in un guadagno
finanziario per gli uffici della Curia romana, che «solo por la copia y
translado» della documentazione pretesero la somma di 700 ducati,
«que es el fin a que se meta papel, posponiendo la propria conciencia
y el decoro universal de la dignidad obispal» . I testi escussi da Cellesi
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74 Ivi, cc. 7r-8r. Il riferimento a Baronio è legato alla sua forte opposizione nei confronti
del privilegio della Legazia apostolica, da lui ritenuto addirittura falso, che gli costò la man-
cata elezione a pontefice nel 1605: cfr. F. D’Avenia, La Chiesa del re cit., p. 29.
75 Ivi, cc. 8v-9v; cfr. Aav, Cvr, vol. 308, Breve Ristretto, e Sommario [che al contrario
è molto esteso e dettagliato] della prova et verificatione dei delitti, et eccessi commessi da
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)