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348 Milena Sabato
terreno, un altro ambito d’indagine più propriamente storico (o sto-
rico-antropologico e di storia delle idee) da dover percorrere, l’unico
– sottolineava – in grado di far esplorare più a fondo, di approfondire
le logiche interne dei viaggi e l’essenza del viaggio in sé . Collazio-
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nando le più prestigiose antologie di viaggiatori in Italia nel Sette-
Ottocento – quelle, ad esempio, curate da Ettore Bonora, Leonello
Vincenti, Piero Treves e Carmelo Cappuccio, le quali in misura mag-
giore rappresentavano lo stato della sensibilità rispetto a una tema-
tica così unica –, ne ricostruiva i diversi protagonisti raggruppandoli
in categorie, ognuna con il suo caratteristico approccio al Sud: il
viaggiatore straniero, l’intellettuale italiano, l’uomo di scienza, l’in-
tellettuale locale, il popolo meridionale. A questo punto il discorso si
apriva a originali prospettive di utilizzazione dei viaggi sette-ottocen-
teschi e dei loro testi, nella cui composizione lo storico più attento
non poteva non vedere la memoria dei fatti più vicini e una specializ-
zata collezione di tópoi e stereotipi. Il viaggiatore, infatti, è figlio del
suo tempo, quindi della sua cultura, delle sue memorie, dei suoi pre-
giudizi e delle sue aspettative; ma è anche figlio delle circostanze iti-
nerarie, degli incontri, soprattutto, con la gente del posto. Nel Sud,
cerca quello che già conosce, resistendo alle sorprese o inquadran-
dole in ciò che già si aspettava; durante il viaggio, gli schemi ideolo-
gici proposti dalle persone del luogo, in chiave di autocoscienza, in-
fluenzano le sue riflessioni. Da qui l’infinita trasmissione e riprodu-
zione di miti e stereotipi.
Filtri di lunga durata e convincimenti più vicini divengono quindi
gli elementi primari da individuare, e possibilmente approfondire e
storicizzare, nell’indagine sui viaggi, in una sorta di procedimento
indiziario . Parallelamente, dopo tanta narrazione storica che nei
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viaggi verso il Sud ha visto emergere poco corpi e soggetti diversi per
sesso, è importante ridonare parola alla donna, che in questa sede
compare come trasmettitrice attiva e variamente influenzata dal ge-
nere nella sua esperienza itinerante.
La sirena inquietante. Immagine e mito di Napoli nell’Europa del Settecento, Ci.Esse.Ti,
[Napoli], 1983.
19 Sul volto quotidiano del viaggio, legato al suo svolgimento materiale, una volta
dismessa la veste letteraria, cfr. A. Brilli, Viaggi in corso. Aspettative, imprevisti, avven-
ture del viaggio in Italia, il Mulino, Bologna, 2004.
20 A. Placanica, La capitale, il passato, il paesaggio cit., pp. 167-171. Lasciando da
parte l’analisi circa la veridicità e la verisimiglianza dei testi dei viaggiatori, anzi presup-
ponendo un alto livello di soggettività, va detto però che questa «tendenziosità» (Placa-
nica) non è l’unica realtà; ma a quel tempo era una realtà.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)