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352 Milena Sabato
such reflections as naturally rose out of the occurring events» . Per
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quanto concerne il soggetto narrante, l’autrice parla in prima persona,
sia al singolare che al plurale (ma senza far mai esplicito riferimento
al marito), rendendo l’esperienza del viaggio, e dunque quella del re-
soconto, un momento condiviso.
Dopo aver narrato del viaggio gravoso da Roma a Napoli (a Gaeta,
«our host informing us, that if we proceeded on our journey we should
find, two posts further, a certain river that could not be crossed but at
the risk of our lives») e delle strutture ricettive di pessima qualità (cibo
compreso) , durante la sua permanenza a Napoli dimostra di concen-
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trarsi sulle destinazioni e di apprezzare quasi esclusivamente i beni
architettonici («it is surprising how these poor people can have acqui-
red any knowledge of this nature») e le antichità (con sguardo attento
anche alle finte antichità: «but whoever has a little attention and in-
telligence in these matters, cannot easily be deceived»), come del resto
la gran parte delle viaggiatrici straniere. E poi il clima, il Vesuvio («this
mountain is a great amusement to me at night»), la natura (anche con
curiose annotazioni, come quella sulle celle nella roccia dei bagni di
Nerone a Baia: «you are frequently obliged to accommodate your body
to their irregular shapes, in order to facilitate the passing with sa-
fety») , le feste. L’idillio culturale continua con la visita a Portici (a cui
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Anna dedica una lunga missiva, soffermandosi a descrivere in parti-
colare la reggia, con i suoi mosaici, gli utensili da cucina, i candelabri,
gli strumenti di lavoro, le medaglie, i cammei, le statue e i bassorilievi,
i gioielli, la biblioteca, i dipinti, il giardino) e con un invito a Palazzo
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Reale . Annotava, inoltre: «in truth, it seems as if the more one sees
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in this country, the more remains to be seen; and fresh subjects of
surprise and curiosity spring forth like Hydra’s heads» .
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Ma il diario di viaggio della nobile inglese, a Napoli (come a Roma)
molto ben accolta dal ceto aristocratico, fornisce anche qualche im-
portante tassello in più, che ha a che vedere con la relazione con la
gente del posto, e che andrebbe a integrare, con particolari aspetti di
32 Preface, in [A. Riggs Miller], Letters from Italy cit., vol. I, p. VII.
33 Lo scontro con una realtà fatta il più delle volte di povere cose, di difficili e disa-
gevoli condizioni infrastrutturali e ricettive, circostanze che spesso costituirono uno sti-
molo alla riflessione e materia di preziosa testimonianza storica, è affrontato, per la
Sicilia di fine Settecento, da O. Cancila nella Introduzione. La Sicilia dei viaggiatori cit.,
pp. 12-14.
34 Preface, in [A. Riggs Miller], Letters from Italy cit., vol. II, pp. 38, 62, 105, 47, 108.
35 Ivi, pp. 63-89. Cfr. A. Trotta, Curiosità archeologiche e peripezie del gusto. Il museo
di Portici nelle Letters from Italy di Lady Anna Miller, in R. Cantilena, A. Porzio (a cura
di), Herculanense Museum. Laboratorio sull’antico nella Reggia di Portici, Electa Napoli,
Milano, 2008, pp. 93-103.
36 [A. Riggs Miller], Letters from Italy cit., vol. II, pp. 53-54.
37 Ivi, p. 101.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)