Page 123 - Rivista58_BR_con_cop
P. 123
Il sud Italia nello sguardo di due viaggiatrici settecentesche. Un approccio storico 349
2. Napoli per Lady Anna Riggs Miller. Il microcosmo anglosassone
e il passato mediato
«Impenitente verificatore delle favole antiche, scende nel Sud per
confortare il mito della sua origine culta e per incontrare un popolo
meritevole d’ogni curiosità; ama il Sud e ne è riamato» . Così Placa-
21
nica descriveva il viaggiatore straniero, mentre chiamava all’appello i
diversi protagonisti del viaggio nel Mezzogiorno sette-ottocentesco. Ma
in questa definizione categoriale è possibile inglobare anche le donne?
Il protagonismo femminile nei viaggi, che per lunghi secoli si era
andato moltiplicando ed espandendo, e testimoniato, nei manoscritti
odeporici di fine Seicento, da più moderni interessi che iniziavano ad
accompagnarsi alla dimensione devozionale, si afferma con la pratica
settecentesca del grand tour. Nata in Inghilterra a cavallo tra XVII e
XVIII secolo, questa nuova idea di viaggio come strumento di cono-
scenza e, al tempo stesso, come momento di evasione, caratterizzata
dall’ampiezza e dall’organicità degli itinerari alla scoperta di luoghi di
interesse artistico, coinvolse l’Italia per tutto quello che la penisola
aveva da offrire in termini di cultura, clima e stile di vita, e ne fece una
delle mete preferite dei grand tourist. Soprattutto, trattandosi di viag-
giatori acculturati e benestanti, il viaggio comportò una copiosa pro-
duzione di scritti odeporici; volumi che, fra l’altro, rappresentavano
un’interessante nicchia di profitto nel mercato editoriale («if executed
with a decent portion of truth and information», si legge nelle Letters
di Lady Anna Riggs Miller) , essendo ritenuti indispensabili nella bi-
22
blioteca di un gentiluomo («these are in our present days, what books
of chivalry were in those of our forefathers») , oltre che letture prope-
23
deutiche al grande viaggio europeo . Alle donne, il grand tour offrì la
24
possibilità di viaggiare non più soltanto come accompagnatrici di
21 Ivi, p. 168.
22 Advertisement to the reader, in [A. Riggs Miller], Letters from Italy, describing the
Manners, Customs, Antiquities, Paintings, &c. of that Country, in the Years 1770 and
1771, to a Friend residing in France. By an English Woman, Edward and Charles Dilly,
London, 1777, vol. I, p. 4.
23 Così osservò il conte di Shaftesbury (A.A. Cooper Shaftesbury, Characteristics of
Men, Manners, Opinions, Times, [London], 1711, vol. I, p. 344).
24 Si rinvia a P. Delaforce, The Grand Tour, Robertson McCarta, London, 1990; A.
Brilli, Quando viaggiare era un’arte. Il romanzo del Grand Tour, il Mulino, Bologna, 1995;
C. De Seta, L’Italia del Grand Tour. Da Montaigne a Goethe, Electa, Napoli, 2001; A.
Brilli, Un paese di romantici briganti. Gli italiani nell’immaginario del Grand Tour, il Mu-
lino, Bologna, 2003; Id., Il grande racconto del viaggio in Italia, il Mulino, Bologna, 2014;
F. Sabba (a cura di), Patrimonio culturale condiviso: viaggiatori prima e dopo il Grand
Tour, Viaggiatori, Napoli, 2019. Sul grand tour degli italiani fuori dall’Italia, cfr. S. Levati,
G. Liva (a cura di), Viaggio di quasi tutta l’Europa colle viste del commercio, dell’istruzione
e della salute. Lettere di Paolo e Giacomo Greppi al padre (1777-1781), Silvana Editoriale,
Cinisello Balsamo, 2006.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)