Page 128 - Rivista58_BR_con_cop
P. 128
354 Milena Sabato
Berry) . Più in generale, sembra che le scrittrici, durante il loro sog-
42
giorno italiano, volessero compensare lo spaesamento ingenerato dal
viaggiare creando intorno a loro una sorta di microcosmo inglese,
senza mettersi mai realmente in relazione con la gente (ad eccezione
dei nobili), senza riuscire a immergersi appieno nella vita degli abitanti
e nelle loro abitudini quotidiane, senza concentrarsi sull’esperienza
della conoscenza in generale .
43
A questo punto potremmo chiederci: c’è più Lady Anna, o c’è più
Napoli, in queste pagine? Certamente Napoli col suo fascino inconfon-
dibile, le strade, la gente, i negozi, i mercati, gli inviti a Palazzo Reale;
poi il cielo, il mare, le coste, il Vesuvio, le solfatare, l’allegria, i ‘lazza-
roni’, ma anche l’incredibile intraprendenza e capacità di arrangiarsi
dei ragazzini napoletani; ci sono le tendenze socio-politiche della Na-
poli del tardo Settecento, con Tanucci e lord Hamilton; e anche alcune
delle norme in tema di stranieri:
[We were] obliged to leave a sequin as gage, and to carry a manifesto with
us, declaring that we had no other concealed contraband goods than four pair
of new silk stockings; the manifesto was to be shewn when we should arrive
within two miles of Naples, in order to avoid the delay of being searched there
also; but this did not avail, for our baggage was opened and tumbled about
notwithstanding, though to no purpose, as we had nothing seizable, except
the before mentioned stockings; I mistake, for I had a parcel of bead work for
the Dutchess of Calabretta; this parcel wonderfully escaped their observation;
indeed these sort of commissions are generally troublesome; I had the precau-
tion to wrapt them up amongst my linen, which concealed them 44 .
Al contrario, c’è molto più Lady Anna che non Napoli nelle descri-
zioni – ora drammatiche, ora fiduciose, ora devianti – di siti e tradi-
zioni, o nella partecipata contemplazione del passato. Azzarderei di-
cendo che proprio il passato, luogo deputato del mito, con la sua in-
gombrante presenza, preclude qui la conoscenza effettiva dei luoghi
visitati. Non sappiamo esattamente perché i coniugi Miller siano scesi
nel Sud d’Italia e si siano fermati per poco più di due mesi , ma pos-
45
siamo supporre che lo abbiano fatto non tanto per conoscere quanto
42 P. Guida, Scrittrici con la valigia cit., p. 126.
43 Diversi esempi in tal senso si leggono in ivi, pp. 110-137.
44 [A. Riggs Miller], Letters from Italy cit., vol. II, pp. 38-39.
45 Conosciamo invece il motivo del viaggio in Italia di altre viaggiatrici straniere: He-
ster Lynch Piozzi, ad esempio, nel 1784 era in luna di miele (anche se la sua è sembrata
più una fuga a causa di uno scandalo), mentre Élisabeth Vigée Le Brun, pittrice ufficiale
di Maria Antonietta di Francia, fugge da Parigi (con la figlia) per gli eventi rivoluzionari
del 1789. Ma il viaggio in Italia si configurava molto spesso come un cammino identita-
rio, diventando un percorso interiore di conoscenza della propria identità (anche ses-
suale) o di costruzione di un’‘altra’ identità (P. Guida, Scrittrici con la valigia cit., pp.
127-137).
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)