Page 129 - Rivista58_BR_con_cop
P. 129
Il sud Italia nello sguardo di due viaggiatrici settecentesche. Un approccio storico 355
per ricordare, quindi per ‘rimuovere’: rimuovere il presente grigio (forse
qualche difficoltà economica in seguito al trasferimento in Francia?),
per rifugiarsi tra gli splendori del passato. Un passato, comunque,
molto spesso ‘selezionato’ e ‘proiettato’ dai ‘Ciceroni’ che accompa-
gnano i due forestieri itineranti. Le informazioni che uno di loro tra-
smette durante la visita ai bagni di Nerone accentuano questo tipo di
‘dipendenza’ dei viaggiatori dagli autoctoni:
he [our guide] was kind enough to inform us [...] it was in these lower
apartments that Nero (as they believe) used to send people for twenty-four
hours only, who at their return into the fresh air, immediately expired; upon
which information, we thought proper to check our curiosity in regard to the
fixty-eight chambers en suite, and to return back 46 .
3. Il viaggio di Matilde Perrino, il genere e l’appello alle donne
Non il passato (seppur sapientemente dosato), ma il presente, con
il freddo esame della società, nella Lettera di Matilde Perrino ad un suo
amico nella quale si contengono alcune sue riflessioni fatte in occasione
del suo breve viaggio per alcuni luoghi della Puglia, pubblicata a Napoli
nel 1787 nella stamperia Simoniana. Ma non solo. Non c’è la grande
Napoli (e dintorni) fin troppo assorbente , ma ci sono altre province
47
del Regno, considerate continenti del tutto estranei e lontanissimi, in-
significanti, tetri e scoraggianti (povertà, malvagità, primitività, co-
stumi barbari, briganti, assassini, malaria, strade interne impratica-
bili). E poi non c’è il grandioso e il pittoresco, il paesaggio meridionale
con i suoi contrasti (cieli sfolgoranti, terremoti, mari d’incanto, vul-
cani), ma l’occhio rivolto alle coltivazioni e agli sviluppi dell’agricol-
tura . Qui subentra la Storia, la scoperta di una realtà vera e since-
48
ramente riportata, grazie soprattutto alle testimonianze degli informa-
46 [A. Riggs Miller], Letters from Italy cit., vol. II, p. 108. Su Lady Miller si veda inoltre
L. Olcelli, Lady Anna Riggs Miller: The “modest” self-exposure of the female grand tour-
ist, «Studies in Travel Writing», 19, 4 (2015), pp. 312-323.
47 Sull’antico adagio Vedi Napoli e poi muori e su analoghi concetti espressi ripetuta-
mente, cfr. A. Placanica, La capitale, il passato, il paesaggio cit., pp. 173-174. Si rinvia, inol-
tre, a Lo stereotipo del meridionale e il suo uso nel Settecento napoletano, in M. Mafrici, S.
Martelli (a cura di), Augusto Placanica. Scritti, t. III, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2004, pp.
65-86.
48 Nell’Ottocento, quando il numero dei viaggiatori nel Sud d’Italia cresce a vista d’occhio,
lentamente quei tre filtri – il passato, la capitale, il paesaggio – perdono il loro potere di per-
suasione. Ma mentre sopraggiunge la sensibilità di alcuni che si aprono a tematiche nuove
(come lo sfruttamento delle plebi contadine), gli stereotipi si consolidano, fino a quelli di
stampo razzistico-deterministico cari all’antropologia positivistica di Lombroso, e anche il
topos di un Mezzogiorno ‘naturalmente felice’. Tutto questo si introduce tra le pagine dei
viaggiatori. Cfr. A. Placanica, La capitale, il passato, il paesaggio cit., pp. 176-177.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)