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                contribuito espressamente al dominio coloniale europeo. Descrivere le
                abitudini,  le  culture  dei  popoli  differenti  da  quello  europeo  in  testi
                scientifici, in scritti politici, in opere letterarie o ancora in dipinti ha
                significato prevalentemente stabilire posizioni di potere e dominio de-
                marcando una linea di divisione tra noi e loro. Said, quindi, sovrap-
                pone l'ordine politico ed economico e quello discorsivo nella costru-
                zione imperialista.
                   Dalle posizioni saidiane, sarebbero germogliati gli studi post-colo-
                niali, i subaltern studies, che criticarono fortemente le idee mondialiste
                e il metodo comparato con l’obiettivo di decostruire i concetti e le pro-
                spettive coloniali e di superarli per giungere ad una lettura non euro-
                centrica del mondo moderno. La prospettiva postmodernista legata l'a-
                nalisi testuale ebbe un effetto dirompente anche sulla storiografia in-
                crinando fortemente il consenso sulla linea interpretativa di un mo-
                dello di sviluppo occidentale basato sull'adozione privilegiata della sto-
                ria politica . In quegli anni si svilupparono anche ambiti e visuali sto-
                          41
                riografiche concorrenti come i gender studies, delle minoranze, delle
                periferie, che frammentarono la narrazione storica in una serie di nar-
                razioni possibili a seconda del punto di vista del soggetto analizzante
                e dell'oggetto da analizzare .
                                          42
                   Un'aggregazione cubista di passati differenti nella propria dimen-
                sione  regionale,  sociale  o  di  genere  critici  sulla  validità  (e  sull'esi-
                stenza) di leggi universali, sul significato totalizzante della storia, av-
                versi sul terreno metodologico ad ogni facile determinismo. È ancora
                una volta sembrava che a soffrirne fosse maggiormente il metodo com-
                parato. Presupporre l'esistenza di fenomeni generali che la compara-
                zione storica avrebbe dovuto scoprire implicava una sorta di meccani-
                cismo della ricerca, incapace di cogliere il collage di passati individuali
                e collettivi estromessi dalla narrazione totalizzante della storia compa-
                rata.


                Lo spatial turn

                   Nel XIX secolo la modernità era stata rappresentata come un pro-
                cesso caratterizzato dalla subordinazione dello spazio al tempo. La so-
                cietà industriale europea si proponeva come modello vincente che sta-
                biliva  regole  e  fasi  dello  sviluppo  in  uno  schema  lineare  di  ascesa
                dall'arretratezza alla civiltà. All'interno di questa narrazione teleolo-
                gica possiamo collocare non solo grandi filosofi come Hegel e Marx ma


                   41  Vedi C. Sorba, F. Mazzini, La svolta culturale. Come è cambiata la pratica storio-
                grafica, Editori Laterza, Bari-Roma, 2021.
                   42  R. Grew, Expanding Worlds of World History cit., p. 878.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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