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388 Pinella Di Gregorio
contribuito espressamente al dominio coloniale europeo. Descrivere le
abitudini, le culture dei popoli differenti da quello europeo in testi
scientifici, in scritti politici, in opere letterarie o ancora in dipinti ha
significato prevalentemente stabilire posizioni di potere e dominio de-
marcando una linea di divisione tra noi e loro. Said, quindi, sovrap-
pone l'ordine politico ed economico e quello discorsivo nella costru-
zione imperialista.
Dalle posizioni saidiane, sarebbero germogliati gli studi post-colo-
niali, i subaltern studies, che criticarono fortemente le idee mondialiste
e il metodo comparato con l’obiettivo di decostruire i concetti e le pro-
spettive coloniali e di superarli per giungere ad una lettura non euro-
centrica del mondo moderno. La prospettiva postmodernista legata l'a-
nalisi testuale ebbe un effetto dirompente anche sulla storiografia in-
crinando fortemente il consenso sulla linea interpretativa di un mo-
dello di sviluppo occidentale basato sull'adozione privilegiata della sto-
ria politica . In quegli anni si svilupparono anche ambiti e visuali sto-
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riografiche concorrenti come i gender studies, delle minoranze, delle
periferie, che frammentarono la narrazione storica in una serie di nar-
razioni possibili a seconda del punto di vista del soggetto analizzante
e dell'oggetto da analizzare .
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Un'aggregazione cubista di passati differenti nella propria dimen-
sione regionale, sociale o di genere critici sulla validità (e sull'esi-
stenza) di leggi universali, sul significato totalizzante della storia, av-
versi sul terreno metodologico ad ogni facile determinismo. È ancora
una volta sembrava che a soffrirne fosse maggiormente il metodo com-
parato. Presupporre l'esistenza di fenomeni generali che la compara-
zione storica avrebbe dovuto scoprire implicava una sorta di meccani-
cismo della ricerca, incapace di cogliere il collage di passati individuali
e collettivi estromessi dalla narrazione totalizzante della storia compa-
rata.
Lo spatial turn
Nel XIX secolo la modernità era stata rappresentata come un pro-
cesso caratterizzato dalla subordinazione dello spazio al tempo. La so-
cietà industriale europea si proponeva come modello vincente che sta-
biliva regole e fasi dello sviluppo in uno schema lineare di ascesa
dall'arretratezza alla civiltà. All'interno di questa narrazione teleolo-
gica possiamo collocare non solo grandi filosofi come Hegel e Marx ma
41 Vedi C. Sorba, F. Mazzini, La svolta culturale. Come è cambiata la pratica storio-
grafica, Editori Laterza, Bari-Roma, 2021.
42 R. Grew, Expanding Worlds of World History cit., p. 878.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)