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La comparazione storica di fronte allo ‘spatial turn’: dilemmi e virtù di un metodo 391
Questioni di scala
La storiografia è stata investita da molteplici svolte metodologiche
che ne hanno modificato approcci e temi di ricerca. Se il linguistic turn
ha inaugurato la felice stagione, tra l’altro, della storia culturale, il
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cosiddetto spatial turn ha riportato all’attenzione degli storici la dimen-
sione spaziale. In verità, come abbiamo già detto, la storia “moderna”
è iniziata con lo studio dello spazio della nazione. La narrazione dell'a-
scesa dello stato-nazione era il compito dello storico. Ma anche il me-
todo era imperniato sullo studio della documentazione disseminata
negli archivi la cui conoscenza qualificava la scientificità del lavoro
storico.
Gli storici del diciannovesimo secolo, nutriti di geografia, descris-
sero gran parte dei fenomeni collettivi in termini di territorio, confini,
paesaggio che strutturavano l’identità di una nazione talvolta per ri-
vendicare il perseguimento dell’unità statale talaltra per sostenerne
l’espansione economica e politica. Una visione della spazialità conte-
stata da storici come Lucien Febvre e lo stesso Marc Bloch, fondatori
dalla scuola delle Annales, che smantellarono la dimensione di uno
spazio confinato alla nazione aprendo la via ad una nuova corrente
storiografica, imperniata sulla longue durée e sulla materialità degli
spazi, tra cui spicca l’opera sul Mediterraneo di Fernand Braudel che
rimane ancora oggi una pietra miliare. Anche se una certa storiogra-
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fia mainstream ha mantenuto, per lungo tempo, una sorta di dipen-
denza anacronistica dalla dimensione politica e nazionale, passi in
avanti sono stati fatti in special modo nella storia economica.
Abbiamo già detto di Immanuel Wallerstein e il suo approccio del
sistema-mondo, ma si potrebbe citare lo storico economico Sidney Pol-
lard, il quale, studiando il processo di diffusione dell’industria sul con-
tinente europeo, utilizzò come approccio il contatto/contagio tra spazi
regionali con caratteristiche similari (materie prime, risorse idriche,
culture imprenditoriali) per spiegare la diffusione dei processi di indu-
strializzazione europea.
A sfidare, però, gli annalisti sul loro terreno, a metà degli anni Ot-
tanta, furono i microstorici italiani che reintrodussero la dimensione
54 A tal proposito vedi C. Sorba, F Mazzini, La svolta culturale. Come è cambiata la
pratica storiografica, Editori Laterza, Bari-Roma, 2021; A. Banti,V. Fiorino, C. Sorba (a
cura di), Lessico della storia culturale, Editori Laterza, Bari-Roma, 2023; vedi anche J.
Revel, S. Loriga, Une histoire inquiète. Les historiens et le tournant linguistique, Galli-
mard, Paris, 2022.
55 F. Braudel, La Méditerranée et le monde méditerranéen à l'époque de Philippe II,
1949; traduzione italiana F. Braudel, Civiltà e imperi del Mediterraneo nell'età di Filippo
II, Einaudi, Torino, 2010.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)