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                che individua proprio in quei tracciati gli assi viari principali, definiti
                in maniera ricorrente dalla documentazione, come platee, rughe, o rue,
                strate magistre o anche magne.
                   Già nel 1267 Carlo I d’Angiò concesse alla comunità di Barletta di
                avanzare in direzione sud-orientale il tratto della cinta muraria citta-
                dina perché fosse aggregato all’abitato il suburbio que dicitur Cambi e
                con esso il monastero femminile dei Santi Simeone e Giuda. Gli abi-
                tanti  avrebbero  ottenuto  contestualmente  il  permesso  di  costruire
                nuove abitazioni nello spazio tra il vecchio e il nuovo tratto della cinta
                muraria . Diversi altri interventi della prima età angioina fanno risal-
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                tare la crescita edilizia in questa città a forte vocazione mercantile,
                contraddistinta in aggiunta dalla presenza di fondazioni monastiche
                d’Oltremare che avrebbero catalizzato le linee dell’espansione urbana
                coinvolgendo gli abitanti nella gestione dei rispettivi patrimoni immo-
                biliari, spesso costituiti proprio da lotti edificabili, e dando vita ad al-
                trettanti nuclei suburbani che nel tempo sarebbero diventati parte in-
                tegrante della città .
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                   In particolare il comparto posto a sud del nucleo altomedievale sa-
                rebbe stato connotato dallo sviluppo di una grande arteria, la “platea”,
                diventando il fulcro intorno al quale si sarebbero concentrate le ulte-
                riori fasi di crescita e articolazione della trama dell’abitato . Ricordata
                                                                        24
                in due Capitoli della Bagliva cittadina, redatti intorno alla metà circa
                del XIV secolo, la platea era caratterizzata da una considerevole con-
                centrazione di attività commerciali e manifatturiere. I contenuti delle
                disposizioni baiulari sono infatti specificamente destinati a: «mercato-
                res,  aromatarii,  spetiarii,  stacionarii,  sartores,  scarparii,  cordanerii,
                sandalarii, Malfittani artistes, artifices, pensionarii, ypotecarii, maga-
                zinerii, patroni et persone alie cives vel advene habitatores morantes



                di studio sull'alto Medioevo (Savelletri di Fasano BR, 3-6 novembre 2011), Centro Ita-
                liano di Studi sull’alto Medioevo, Spoleto, 2012, pp. 87-104.
                   22  S. Loffredo, Storia della città di Barletta, Tipografia Vecchi, Trani 1893, vol. II, p.
                309; N. F. Faraglia, Il Comune nell’Italia meridionale cit., p. 283.
                   23  S. Loffredo, Storia della città di Barletta cit., pp. 138-140; Barletta crocevia degli
                Ordini religioso-cavallereschi medioevali, Atti del Seminario di Studio (Barletta, 16 giugno
                1996), Centro di Studi Melitensi, Taranto, 1997; D. Fiorella, La presenza degli Ordini
                monastico-cavallereschi a Barletta, in M. Oldoni (a cura di), Tra Roma e Gerusalemme
                nel Medioevo. Paesaggi umani ed ambientali del pellegrinaggio meridionale, Laveglia, Sa-
                lerno, 2005, vol. II, pp. 409-433; K. Toomaspoeg, Gli ordini monastico-cavallereschi: ac-
                quisizioni  e  nuove  prospettive  di  indagine;  H.  Houben,  I  cavalieri  teutonici  a  Barletta:
                nuovi documenti e ulteriori considerazioni vent’anni dopo, in L. De Rosa, F. Panarelli, V.
                Rivera Magos (a cura di), Tra Oriente e Occidente. Istituzioni religiose a Barletta nel Me-
                dioevo (secoli XI-XV), Edipuglia, Bari, 2018, pp. 85-128.
                   24  A. Ambrosi, Una statua colossale nella città, in L. De Rosa, G. De Tommasi (a cura
                di), Le due vite del Colosso. Storia, arte, conservazione e restauro del bronzo di Barletta,
                Edipuglia, Bari, 2019, pp. 75-103, 85-88.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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