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Comportamenti sociali e attribuzioni simbolico-funzionali... 275
et domos, apotecas, stalliones et magazena tenentes» . Viene ricor-
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dato inoltre come la platea fosse stata lastricata a spese dell’Università
e come costituisse un obbligo di tutti i cittadini mantenerla pulita,
soprattutto di quanti vi si affacciavano sopra con la loro bottega o pra-
ticavano nelle sue immediate vicinanze le loro attività artigianali, spe-
cialmente nei giorni in cui si svolgevano la fiera e il mercato settima-
nale . Il disciplinamento dell’occupazione di parte della sua sede con
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i banchi ed altre strutture provvisorie per esporre la mercanzia, come
pure la cura del suo decoro e la garanzia della sua piena transitabilità,
erano ritenuti così importanti da delegarne la responsabilità diretta-
mente ai sindaci.
I provvedimenti presi per la manutenzione di un’arteria intorno
alla quale graviteranno le linee tendenziali dello sviluppo della maglia
urbana fino oltre il XVI secolo, denunciano intanto la marginalità, re-
lativamente agli interessi dei cittadini o quanto meno dei gruppi ege-
moni che controllano il governo locale, del nucleo dell’abitato di più
antica fondazione. Questo è ancora dominato dal volume della catte-
drale ma si trova ormai in posizione decentrata rispetto alle aree ser-
vite dalla platea . Nei pressi della dislocazione di questa arteria avreb-
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bero progressivamente trovato spazio le sedi degli ufficiali e dello
stesso governo cittadino, mentre il tratto tangente la chiesa del Santo
Sepolcro, sottoposta al protettorato regio nei primi anni del XIV sec.,
sarebbe stato oggetto di un intervento monumentale che avrebbe la-
sciato un segno duraturo nel panorama urbano.
Stiamo parlando dell’installazione, lungo la fiancata settentrionale
della chiesa del Santo Sepolcro, della statua bronzea del cosiddetto
“Colosso di Barletta” o anche “Eraclio”, portata in città secondo la tra-
dizione o da Federico II o da uno degli esponenti della prima dinastia
angioina, forse Roberto, ma molto più probabilmente collocata defini-
tivamente dove ancora oggi si trova entro la metà del XV sec., nello
stesso momento in cui avveniva il trasferimento delle casse dell’Uni-
versitas proprio in questa chiesa . In ogni caso si trattò di una scelta
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che mirava a qualificare con una prestigiosa, impressionante rappre-
sentazione del potere, il nuovo ruolo di polo economico e politico asse-
gnato a questa parte dell’impianto urbano, e che poteva anche cele-
brare l’adesione della città agli indirizzi del potere regio, rimarcando la
sua condizione demaniale nel difficile momento segnato dalla lotta per
25 F. Carabellese, La Puglia nel secolo XV da fonti inedite, Tipografia Vecchi, Bari,
1901, pp. 286-288.
26 A. Grohmann, Le fiere del Regno cit., pp. 132-133.
27 A. Ambrosi, Tracciati urbani nei secoli XI e XIX, in V. Rivera Magos, S. Russo, G.
Volpe (a cura di), Archeologia Storia Arte. Materiali per la storia di Barletta (secc. IV a.C.-
XIX d.C.), Edipuglia, Bari, 2015, pp. 185-193.
28 L. De Rosa, G. De Tommasi, Le due vite del Colosso cit.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)