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Comportamenti sociali e attribuzioni simbolico-funzionali... 279
La presenza di queste famiglie a Brindisi è tra le più precocemente
attestate nella regione. È documentata con continuità a partire già
dalla fine del XII sec., dall’attività in città di uno iudex Ravellensium e
dalla presenza dei membri di alcune delle più antiche famiglie amalfi-
tane, come i de Maurone Comite, fino al pieno XV sec., come risulta
dai diversi atti stipulati da alcuni esponenti delle famiglie de Pando e
dei d’Afflitto .
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2. La “qualità” economica degli spazi d’uso comune
L’interesse delle Universitates a sottrarre alle speculazioni di indi-
vidui o di singole categorie, l’uso di volumi o superfici indispensabili
alla sopravvivenza dell’indotto generato dagli scambi commerciali è
ben rappresentato dalla decisione presa nel 1463 dal governo di Bari
dopo la morte del Principe di Taranto, signore della città per un breve
periodo .
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Dopo aver mosso supplica al sovrano, l’Universitas avrebbe acqui-
sito il controllo di un tratto della costa sud-orientale e insieme l’uso di
quanto rimaneva di una torre, ormai in rovina, fatta costruire dal prin-
cipe del Balzo Orsini all’imboccatura dello scalo per controllare e ge-
stire il traffico marittimo . Era stata chiesta la possibilità di utilizzare
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le pietre di quella torre come materiale da costruzione e di riconoscere
alla piena disponibilità della città quel «luogo vacuo davanti la torre
predetta, fino alla buccieria ed alla piscianaria, per poter la città e i
suoi cittadini edificar case, magazeni e poteche» .
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Risalta una precisa azione programmatoria nel sostenere con inter-
venti mirati l’espansione dell’abitato proprio in quella direzione. Oltre-
tutto l’elezione di quella stessa area, come vedremo, a sede di svolgi-
mento delle attività di governo, esprime la piena consapevolezza, da
44 A. De Leo, Codice Diplomatico Brindisino (1406-1499), a cura di A. Frascadore,
Società di Storia patria per la Puglia, Bari, 2006 ad indicem.
45 A. Cassiano, B. Vetere (a cura di), Dal Giglio all’Orso. I Principi d’Angiò e Orsini del
Balzo nel Salento, Congedo, Galatina, 2006; e F. Somaini, B. Vetere (a cura di), Geografie
e linguaggi politici alla fine del Medioevo. I domini del principe di Taranto in età orsiniana
(1399-1463), Congedo, Galatina, 2009.
46 I. Baldassarre, Bari antica: ricerche di storia e di topografia, Amministrazione pro-
vinciale di Bari, Bari, 1966; F. Porsia, M. Petrignani, Bari, Laterza, Roma-Bari 1982; R.
Iorio, L’urbanistica medievale di Bari tra X e XIII secolo, «Archivio storico pugliese», 48
(1995), pp. 17-73; F. Porsia, Vita economica e sociale, in F. Tateo (a cura di), Storia di
Bari. Dalla conquista normanna al ducato sforzesco, Laterza, Bari-Roma, 1990, pp. 189-
227.
47 A.V. Melchiorre, Il Libro Rosso di Bari o Messaletto, Adda, Bari 1993, vol. II, p. 93;
G. Musca, Sviluppo urbano e vicende politiche in Puglia. Il caso di Bari medievale, in C.
D. Fonseca (a cura di), La Puglia tra Medioevo ed età moderna. Città e campagna, Electa,
Milano, 1981, pp. 14-72; F. Porsia, M. Petrignani, Bari cit.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)