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                la  fortezza  federiciana  e  dove  era  stato  installato,  fin  dall’età  nor-
                manna, uno degli arsenali più grandi del Regno .
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                   Un asse stradale parallelo a quello che serviva l’accesso alla parte
                più antica della città e con sviluppo contiguo proprio al corso del porto
                canale della Mena, attestato per la prima volta nel 1298, assumerà un
                ruolo centrale nei secoli bassomedievali diventando la Rua magna cit-
                tadina e, nel suo tratto finale, in direzione del bacino portuale, la Ruga
                del Cambio . Il porto canale della Mena offriva un comodo approdo
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                per le operazioni di carico e scarico, rendendo più agevole il trasporto
                delle merci nelle parti più interne dell’abitato. Nelle sue adiacenze si
                articolavano interi comparti collegati in maniera più meno diretta alle
                attività  del  porto  e  agli  scambi  commerciali,  come  testimonia  l’esi-
                stenza di una ruga cellariorum, ricordata nella seconda metà del XIII
                sec.  da  un  registro  della  Cancelleria  regia  angioina,  che  rimanda
                all’esistenza di un intero comparto riservato allo stoccaggio e all’im-
                magazzinamento delle derrate .
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                   Lungo la sponda destra del porto canale si era anche sviluppato il
                quartiere ebraico che qui aveva impiantato la sua industria di lavora-
                zione dei pellami . La prossimità ai punti di approdo più vantaggiosi
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                offerti dal porto canale sembra abbia incoraggiato anche gli investi-
                menti  immobiliari  delle  famiglie  dei  Pironti,  Muscettola,  de  Pando,
                eredi di antiche famiglie di negotiatores di origini amalfitane, ravellesi
                e scalesi che dopo aver accumulato enormi ricchezze con i loro traffici,
                ricoprirono posizioni di rilievo tanto nei diversi organi del governo lo-
                cale quanto nei quadri della burocrazia regia .
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                   39  H. Houben, Il Castello di Brindisi nell’Età di Federico II e di Carlo I d’Angiò, «Archi-
                vio storico pugliese», 50 (1997), pp. 69-88.
                   40  R. Alaggio, Brindisi medievale. Natura, santi e sovrani in una città di frontiera, Edi-
                toriale scientifica, Napoli, 2009, pp. 301-322.
                   41  C. Minieri Riccio, Il regno di Carlo I d’Angiò dal 2 gennaio 1273 al 31 dicembre
                1283, «Archivio storico italiano», 21-22 (1875), pp. 2-45.
                   42  R. Alaggio, Brindisi Medievale cit., pp. 308-309; A. Frascadore, Gli Ebrei a Brindisi
                nel ‘400, Congedo, Lecce, 2002.
                   43  R. Moscati, Colonie amalfitane nell’Italia Meridionale nel periodo Angioino, in Studi
                sulla Repubblica marinara di Amalfi, Spadafora, Salerno, 1935, pp. 79-96; N. Kamp, Gli
                amalfitani al servizio della monarchia nel periodo svevo del Regno di Sicilia, in Documenti
                e realtà nel Mezzogiorno italiano in età medievale e moderna, Atti delle giornate di studio
                in memoria di Jole Mazzoleni (Amalfi, 10-12 dicembre 1993), Centro di Cultura e Storia
                amalfitana, Amalfi, 1996, pp. 9-37; N. Kamp, Ascesa dei funzionari scalesi nel Regno
                Meridionale del sec. XIII, in Scala nel Medioevo, Atti del Convegno di Studi (Scala, 27-28
                ottobre 1995), Centro di Cultura e Storia amalfitana, Amalfi, 1996, pp. 33-58; N. L.
                Barile, «Isti hodie sunt secreti»: la Duana de secretis fra tradizione sveva e continuità
                angioina, in S. Morelli (a cura di), Périphéries financiéres angevines cit., pp. 113-138; G.
                Vitale, Notazioni sul funzionamento delle secrezie nella prima età angioina, in Gli Amalfi-
                tani nella Puglia medievale. Insediamenti, fondaci, vie e rotte commerciali, relazioni arti-
                stiche e culturali, Atti del Convegno di Studi (Amalfi, 15-16 dicembre 2017), Centro di
                Cultura e Storia Amalfitana, Amalfi, 2020, pp. 67-85.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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