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278 Rosanna Alaggio
la fortezza federiciana e dove era stato installato, fin dall’età nor-
manna, uno degli arsenali più grandi del Regno .
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Un asse stradale parallelo a quello che serviva l’accesso alla parte
più antica della città e con sviluppo contiguo proprio al corso del porto
canale della Mena, attestato per la prima volta nel 1298, assumerà un
ruolo centrale nei secoli bassomedievali diventando la Rua magna cit-
tadina e, nel suo tratto finale, in direzione del bacino portuale, la Ruga
del Cambio . Il porto canale della Mena offriva un comodo approdo
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per le operazioni di carico e scarico, rendendo più agevole il trasporto
delle merci nelle parti più interne dell’abitato. Nelle sue adiacenze si
articolavano interi comparti collegati in maniera più meno diretta alle
attività del porto e agli scambi commerciali, come testimonia l’esi-
stenza di una ruga cellariorum, ricordata nella seconda metà del XIII
sec. da un registro della Cancelleria regia angioina, che rimanda
all’esistenza di un intero comparto riservato allo stoccaggio e all’im-
magazzinamento delle derrate .
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Lungo la sponda destra del porto canale si era anche sviluppato il
quartiere ebraico che qui aveva impiantato la sua industria di lavora-
zione dei pellami . La prossimità ai punti di approdo più vantaggiosi
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offerti dal porto canale sembra abbia incoraggiato anche gli investi-
menti immobiliari delle famiglie dei Pironti, Muscettola, de Pando,
eredi di antiche famiglie di negotiatores di origini amalfitane, ravellesi
e scalesi che dopo aver accumulato enormi ricchezze con i loro traffici,
ricoprirono posizioni di rilievo tanto nei diversi organi del governo lo-
cale quanto nei quadri della burocrazia regia .
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39 H. Houben, Il Castello di Brindisi nell’Età di Federico II e di Carlo I d’Angiò, «Archi-
vio storico pugliese», 50 (1997), pp. 69-88.
40 R. Alaggio, Brindisi medievale. Natura, santi e sovrani in una città di frontiera, Edi-
toriale scientifica, Napoli, 2009, pp. 301-322.
41 C. Minieri Riccio, Il regno di Carlo I d’Angiò dal 2 gennaio 1273 al 31 dicembre
1283, «Archivio storico italiano», 21-22 (1875), pp. 2-45.
42 R. Alaggio, Brindisi Medievale cit., pp. 308-309; A. Frascadore, Gli Ebrei a Brindisi
nel ‘400, Congedo, Lecce, 2002.
43 R. Moscati, Colonie amalfitane nell’Italia Meridionale nel periodo Angioino, in Studi
sulla Repubblica marinara di Amalfi, Spadafora, Salerno, 1935, pp. 79-96; N. Kamp, Gli
amalfitani al servizio della monarchia nel periodo svevo del Regno di Sicilia, in Documenti
e realtà nel Mezzogiorno italiano in età medievale e moderna, Atti delle giornate di studio
in memoria di Jole Mazzoleni (Amalfi, 10-12 dicembre 1993), Centro di Cultura e Storia
amalfitana, Amalfi, 1996, pp. 9-37; N. Kamp, Ascesa dei funzionari scalesi nel Regno
Meridionale del sec. XIII, in Scala nel Medioevo, Atti del Convegno di Studi (Scala, 27-28
ottobre 1995), Centro di Cultura e Storia amalfitana, Amalfi, 1996, pp. 33-58; N. L.
Barile, «Isti hodie sunt secreti»: la Duana de secretis fra tradizione sveva e continuità
angioina, in S. Morelli (a cura di), Périphéries financiéres angevines cit., pp. 113-138; G.
Vitale, Notazioni sul funzionamento delle secrezie nella prima età angioina, in Gli Amalfi-
tani nella Puglia medievale. Insediamenti, fondaci, vie e rotte commerciali, relazioni arti-
stiche e culturali, Atti del Convegno di Studi (Amalfi, 15-16 dicembre 2017), Centro di
Cultura e Storia Amalfitana, Amalfi, 2020, pp. 67-85.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)