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276 Rosanna Alaggio
la successione al trono seguita alla morte di Alfonso il Magnanimo. La
decisione di celebrare qui la solenne incoronazione di Ferrante I, come
è stato sottolineato di recente, fu verosimilmente un atto dimostrativo
del sovrano contro i suoi oppositori filo angioini . Specialmente contro
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quello che sarebbe diventato il maggior fautore della ribellione baro-
nale, il principe di Taranto, Giovanni Antonio del Balzo Orsini, contro
il quale la città dovette difendersi in più di un’occasione per contra-
starne i tentativi di annessione al suo vasto dominio feudale .
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La contrapposizione tra i vecchi e i nuovi poli regolatori delle tra-
sformazioni subite a quest’epoca dal tessuto urbano, sono esito prin-
cipalmente dell’affermazione politica di un attivo ceto di negotiatores,
autoctoni o di origini straniere, impegnato nella commercializzazione
dei prodotti agrari. L’antagonismo tra questi gruppi emergenti e i
membri di famiglie di antica origine, titolari di patrimoni fondiari
dell’entroterra, spesso legati da parentele e rapporti economici al clero,
è testimoniato dai contrasti che coinvolsero i governi cittadini e le
chiese locali . Le tensioni sono spesso innescate dall’obbligo imposto
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alle comunità di corrispondere la decima sui proventi delle dogane e
altri pesi fiscali, comunque dalla condizione di esenzione e privilegio
riconosciuta al clero e ad alcune fondazioni monastiche cittadine, dai
sovrani o dai signori feudali, il più delle volte a detrimento dei diritti e
della disponibilità finanziaria dei governi cittadini .
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A Trani, intorno alla metà del XIV sec., a trasformare la città nel
teatro di un’aspra disputa tra Chiesa e Università è il controllo da
esercitare sull’area in cui si svolgevano i mercati e le fiere annuali,
eventi che attiravano un numero considerevole di operatori e che co-
stituivano occasione di notevoli guadagni per gli abitanti . Il presule
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fu accusato di sfruttare a suo vantaggio e a danno del bene comune,
il privilegio regio che aveva imposto per ragioni di sicurezza, già agli
inizi del Trecento, lo spostamento dell’evento fieristico annuale
29 V. Rivera Magos, Alla vigilia dell’assedio. Fonti per lo studio di Barletta tra XV e
inizio XVI secolo, in F. Delle Donne, V. Rivera Magos (a cura di), La Disfida di Barletta.
Storia, fortuna, rappresentazione, Viella, Roma, 2017, pp. 49-65.
30 R. Alaggio, Il principato durante la lotta dinastica angioino-durazzesca fino agli anni
di Giovanni Antonio del Balzo Orsini, in R. Alaggio, E. Cuozzo (a cura di), I documenti dei
principi di Taranto del Balzo Orsini (1400-1465), Istituto storico italiano per il Medioevo,
Roma, 2019, pp. XLVII-LXIII.
31 G. Muto, Istituzioni dell’Universitas e ceti dirigenti locali cit., pp. 36-38; G. Vitolo,
Linguaggi e forme del conflitto politico nel Mezzogiorno angioino-aragonese, in G. Petti
Balbi, G. Vitolo (a cura di), Linguaggi e pratiche del potere, Laveglia, Salerno, 2007, pp.
41-69.
32 K. Toomaspoeg, Decimae. Il sostegno economico dei sovrani alla Chiesa del Mezzo-
giorno nel XIII secolo. Dai lasciti di Eduard Sthamer e Norbert Kamp, Viella, Roma, 2009.
33 G. Vitale, Note di socio-topografia della città di Trani dall’XI al XV secolo, «Archivio
storico per le Province napoletane», 97 (1979), pp. 31-97.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)