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Comportamenti sociali e attribuzioni simbolico-funzionali... 283
alla produzione di stoffe e al confezionamento di indumenti . Molti risul-
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tano titolari di tratte o proprietari di imbarcazioni noleggiate per il tra-
sporto di olio . Ma per i membri di casati come quello dei Pironti, dei
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Rogadeo, dei Dentice, dei Rufolo, dei D’Afflitto o dei della Marra, e di molti
altri i cui esponenti ritroviamo ad occupare cariche di prestigio in molti
governi cittadini della regione, appare chiaro l’interesse per il potenzia-
mento del controllo sulla fase produttiva degli impianti colturali che mag-
giormente potevano soddisfare la domanda dei mercati.
Proprio la progressiva concentrazione degli investimenti nella costi-
tuzione di estesi complessi fondiari e nella realizzazione di infrastrut-
ture per la trasformazione del raccolto, è all’origine della fortuna e
della preminenza sociale di molte di queste famiglie residenti nei centri
di Terra di Bari .
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Nel pieno ‘400, ad opera di alcuni di questi gruppi consortili, ormai
parte integrante, se non base costitutiva del patriziato urbano, si disper-
derà quella dislocazione topografica per gruppi sociali omogenei esito del
trasferimento in città di mercanti stranieri. Un nuovo processo di pola-
rizzazione e di modellazione volumetrica avrebbe interessato l’abitato gra-
vitante intorno alle loro residenze. Realizzate con un imponente impiego
di risorse finanziarie, le scelte architettoniche dell’edilizia privata di que-
ste famiglie, attirarono l’attenzione di Anselmo Adorno di Bruges che di
ritorno dalla Terra Santa sul finire del secolo, insieme a suo figlio attra-
versò diversi centri pugliesi, rimanendo profondamente colpito proprio
dalle facciate in bugnato a punta di diamante e dalle bifore a colonna dei
palazzi signorili di Trani, dalle “enormi” strade e dalla complessità dei
volumi “altissimi” dei palazzi di Barletta 64.
Insieme agli imponenti cantieri delle cattedrali erano ormai anche i
gusti e gli investimenti immobiliari delle élites urbane ad imprimere
61 Cfr. supra; E. Sakellariou, Amalfi e la Costiera nel Regno di Napoli (XV secolo), in
B. Figliuolo, G. Petralia, P. Simbula, Spazi economici e circuiti commerciali cit., pp. 363-
393, in particolare pp. 384-387.
62 N. Nicolini, Codice diplomatico sui rapporti veneto-napoletani durante il regno di Carlo I
d'Angiò, Istituto storico italiano per il Medioevo, Roma, 1965, pp. 4, 19-20, 154-160, 220; F.
Carabellese, Giacomo Rogadeo ravellese di Bitonto, Vecchi, Trani, 1901, pp. 25, 33.
63 F. Violante, Masserie olivicole e presenza ravellese in Terra di Bari tra XIII e XIV
secolo, in Gli Amalfitani nella Puglia medievale cit., pp. 233-245; S. Russo, F. Violante,
Élites fondiarie e ceti mercantili nella Puglia centro-settentrionale tra tardo medioevo e
prima età moderna, in F. Lattanzio, G.M. Varanini (a cura di), Centri minori italiani nel
tardo Medioevo. Cambiamento sociale, crescita economica, processi di ristrutturazione (se-
coli XIII-XVI), Atti del XV Convegno di studi (San Miniato 22-24 settembre 2016), Firenze
University Press, Firenze, 2018, pp. 371-386.
64 F. Porsia, L’itinerario pugliese di Anselmo e Giovanni Adorno, in P. Malagrinò (a
cura di), Miscellanea di Studi pugliesi, Fasano, 1988, pp. 185-193; B. Borghi, Italy seen
through the eyes Anselmo Adorno. A testimony of the Middle Age, «Almatourism - Journal
of Tourism, Culture and Territorial Development», 8/16 (2017), pp. 96-118, (https://
doi.org/10.6092/issn.2036-5195/7280).
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)