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del Capitano e il Sedile del Popolo a Barletta erano stati costruiti lungo
la platea magna, mentre la corte baiulare si insediava, già dall’ultimo
trentennio del XIV secolo, nella ruga Cambii . A Monopoli, invece, si
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ha notizia, ancora alla fine del XV secolo, di un «palacium eiusdem
civitatis Monopoli, situm et positum in forum publicum rerum venia-
lium civitatis predicte» .
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A Taranto, capitale dell’omonimo Principato, tra i più estesi com-
plessi feudali del Mezzogiorno, l’Università inaugura molto tardi il suo
programma di acquisizione di spazi e volumi da destinare alle funzioni
amministrative e di governo. Comunque non prima del suo ritorno allo
stato di città demaniale, avvenuto in seguito alla morte, nel 1463, del
principe Giovanni Antonio del Balzo Orsini . La sottomissione della
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città all’autorità feudale aveva significato per molti decenni l’esercizio
di un forte controllo sullo spazio urbano e sulla sua gestione. Un in-
ventario degli inizi del ‘400 mostra quanto fossero ramificati e gravosi
i diritti di prelievo signorile esercitati su ciascuna delle attività produt-
tive nelle quali erano impegnati gli abitanti, oltre che sullo sfrutta-
mento delle risorse naturali e persino sullo stesso mercato immobi-
liare, controllato dai principi attraverso l’imposizione della cabella pro-
curationis antique. Si trattava di un cespite della dogana cittadina che
prevedeva il versamento di un censo annuo da parte di tutti i conces-
sionari di suoli edificabili appartenenti alla curia principesca e la cor-
responsione di un decimo del prezzo di vendita nel caso di cessione a
terzi della proprietà dei volumi costruiti sopra .
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Soltanto dopo la morte del principe sembra abbia avuto inizio il
programma di investimenti per la costituzione del patrimonio immobi-
liare dell’Universitas Tarenti. Gli edifici acquisiti si concentravano nel
pictagio Balei o “del Baglio”, lo stesso dove si trovava la fortezza e la
sede del capitano, definita theatrum alla stregua di altre costruzioni
assimilabili in parte ai Sedili o Seggi presenti in diverse città del Regno.
Probabilmente una loggia attrezzata con spalti ed altre strutture prov-
visorie per consentire l’insediamento della curia di questo ufficiale .
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75 S. Loffredo, Storia della città cit., vol. II, p. 367; G. Beltrani, Cesare Lambertini cit.,
pp. 122, 128.
76 F. Mucciaccia, Il Libro rosso della città di Monopoli, Vecchi, Trani, 1906, p. 455.
77 C. Massaro, Un inventario di beni e diritti incamerati da Ferrante d'Aragona alla
morte del principe Giovanni Antonio del Balzo Orsini, «Bollettino storico di Terra
d’Otranto», 15 (2008), pp. 55-145.
78 G. Cassandro, Un inventario dei beni del Principe di Taranto, in M. Paone (a cura
di), Studi di Storia Pugliese in onore di Giuseppe Chiarelli, Congedo, Galatina, 1973, vol.
II, pp. 6-56, 50-57.
79 R. Alaggio, Le pergamene cit., doc. XCIX, p. 98; G. Vitale, “Universitates” ed uffi-
ciali regi in età aragonese nel Regno di Napoli: un rapporto difficile, «Studi storici», 51
(2010), pp. 53-72; F. Lenzo, Memoria e identità civica. L’architettura dei Seggi nel Regno
di Napoli XIII - XVIII secolo, Campisano Editore, Roma, 2014.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)