Page 99 - Rivista58_BR_con_cop
P. 99

«Absolutamente no entra obispo si no el que presenta y nombra su Magestad»...  325


                    (Catania, Mazara e Siracusa); due vescovi anziani e incapaci per il go-
                    verno della diocesi (Palermo e Messina) . Non a caso, Filippo III nel
                                                           44
                    dicembre 1603 manifestava la sua preoccupazione al presidente del
                    Consiglio d’Italia e all’ambasciatore spagnolo a Roma:

                    a la mira están en Roma para embiar a esse reyno vicarios apostólicos con
                    pequeña  occasión  que  se  offrezca  en  el  de  vacante  de  obispados;  [vicarios
                    apostólicos] tales como no penden de mi mano, por la mayor parte perturban
                    y inquietan la buena orden que está asentada en las cosas, quiçá con fin de
                    pensar que ganarán por esta vía con su Sanctitad 45 .

                       Lo stesso sovrano nel marzo 1604 si lamentava anche con il viceré
                    di Sicilia, duca di Feria, del fatto che non solo la Santa Sede, e non lui
                    (come da consuetudine), aveva concesso ai due vescovi assenti la li-
                    cenza per allontanarsi delle rispettive diocesi, ma per di più aveva ag-
                    giunto nel documento

                    las cláusulas que allá [Roma] les a pareçido embiando vicario; los que vienen
                    a este officio son pretensores y en aquella corte siempre [h]an tenido mala
                    satisfaçión de las regalías de V. Md en cossas eclesiásticas, y todo lo quieren
                    traer a disputación y como son pretensores hazen mala relaçión y indignan a
                    los ministros y siempre embaraçan a los visorreyes 46 .

                       Da parte sua, Filippo III proponeva due differenti soluzioni: la prima,
                    sebbene parziale ed emergenziale, consisteva nel nominare come vicari


                    ambiçión sea tan grande que se haga vezino de Roma sin acordarse que tiene almas a
                    su cargo y [...] deve de gastar con ellas las rentas que su buena fortuna le [h]a dado»:
                    Ags, Sp, leg. 1510, viceré duca di Feria a Filippo III (Palermo, 12 marzo 1604). Si trattava
                    di Luis III de Torres (1588-1609), nipote di Luis II e zio di Cosimo (anche lui cardinale
                    nel 1622), che furono pure arcivescovi di Monreale, rispettivamente nel 1573-83 e nel
                    1634-42. Su questa dinastia di prestigiosi ecclesiastici e vescovi (altri due furono arci-
                    vescovi di Salerno), discendenti da una famiglia di origine conversa di Malaga con strette
                    relazioni nella Curia romana, cfr. F. D’Avenia, Obispos españoles en Sicilia: origen judeo-
                    converso y acción pastoral “tridentina” (siglos XVI-XVII), «Manuscrits. Revista d’història
                    moderna», 41 (2020), pp. 72-77. Sulle cause dell’assenza del vescovo di Agrigento, Juan
                    Orozco de Covarrubias (1594-1606), anche lui di origine conversa, chiamato a Roma in
                    vista di un trasferimento di sede (Guadix, in Spagna), dopo anni di pesantissimi conflitti
                    con il capitolo cattedrale e la nobiltà locale, compreso da ultimo un tentativo di assas-
                    sinio, cfr. ivi, pp. 82-85.
                       44  Le due restanti diocesi che in quel momento non presentavano analoghi problemi,
                    Cefalù e Patti, erano però anche le più piccole di dimensioni e povere di rendite: Ags,
                    Sp, leg. 1319, Reasumpto breve de las rentas de los obispados, abadías y los demás
                    beneficios del Real Patronazgo de su Magestad que ha hallado y procurado descubrir el
                    arcediano Phelipe Iordi, visitador general de todo el Reyno en la visita que començó a los
                    nueve de hebrero 1604 y acavó en dos de junio de 1606.
                       45  Ags, Sp, leg. 1510, Filippo III al presidente del Consiglio d’Italia Fernández de
                    Velasco e all’ambasciatore duca di Escalona (Madrid, 5 dicembre 1603).
                       46  Ivi, viceré Feria a Filippo III (Palermo, 26 marzo 1604).


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   94   95   96   97   98   99   100   101   102   103   104