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«Dalla divotissima greca colonia della Piana de’ Greci nella Sicilia» allo zar Alessandro I 579
all’esaltazione della Russia quale erede di Bisanzio operate da molte
personalità greche, di fatto o di rito, del Settecento, tra cui Antonio
Gicca, Giorgio Corafà , Tommaso Stanislao Velasti , Nicolò
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Chetta . Proprio quest’ultimo, siculo-albanese originario di Con-
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tessa, negli ultimi decenni del Settecento aveva intrattenuto rapporti
epistolari con la Casa Reale di Russia e a Caterina II aveva dedicato
diverse opere e componimenti, nei quali auspicava la riforma di un
impero greco-ortodosso o ancora meglio la ricostruzione di un impero
bizantino sotto l’egida russa, proprio negli anni in cui la Grecia ini-
ziava a rientrare nel quadro della politica zarista nel Mediterraneo.
Parallelamente all’attività dei dotti greci, questa idea di ricostruzione
dell’Impero bizantino iniziava dunque a penetrare anche nel pensiero
degli intellettuali siculo-albanesi, diventando altresì uno degli aspetti
e delle modalità di espressione del filellenismo siciliano a cavallo dei
secoli XVIII-XIX .
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Vi sono, oltre a ciò, una serie di altri elementi da considerare. Le
relazioni politico-diplomatiche tra Napoli e la Russia, ad esempio, por-
tarono a un’alleanza che, a fasi alterne, ha determinato certamente
alcuni equilibri nel Mediterraneo: la politica espansionistica di Cate-
rina II in quest’area, nei Balcani e nel Baltico, sicuramente si avvalse
del rafforzamento delle relazioni con la corte napoletana e della rete
diplomatica spagnola .
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I Greci a Napoli nel Settecento, in M. Gigante (a cura di), La cultura classica a Napoli
nell’Ottocento, Pubblicazioni del Dipartimento di Filologia Classica dell’Università
degli Studi di Napoli, Napoli, 1987; Id., Cultura arcadica e Greci a Napoli nel Sette-
cento, «Ιταλοελληνικά. Rivista di cultura greco-moderna», 2 (1989), pp. 237-251.
12 K. Nikas, Οι Επτανήσιοι στη Νεάπολη κατά τον 18 ο και 19 ο αιώνα. Ο
Κεφαλλονίτης Γεώργιος Χωραφάς, «Ιταλοελληνικά. Rivista di cultura greco-mo-
derna», 3 (1990), pp. 98-139.
13 M. Mandalà, Tommaso Stanislao Velasti tra filellenismo partenopeo e ideologia
“albanista”, «Studi sull’Oriente Cristiano», 25, 2 (2021), pp. 153-224.
14 Id., Nicolò Chetta. Nel bicentenario (1803-2003), AC Mirror, Palermo, 2003,
pp. 22-23.
15 Per una precisa disamina del filellenismo italiano, e siciliano in particolare,
si rimanda a F. Scalora, Sicilia e Grecia. La presenza della Grecia moderna nella
cultura siciliana del XIX secolo, Quaderni 19, Istituto siciliano di studi bizantini e
neoellenici Bruno Lavagnini, Palermo, 2019; restringendo ancora il campo al filel-
lenismo politico-culturale siculo-arbëresh, cfr. Id., L’idea di Bisanzio nel pensiero
dei dotti siculo-albanesi: il caso di Nicolò Chetta (1741-1803), in M. Re, C. Rognoni,
F.P. Vuturo (a cura di), Ritrovare Bisanzio, Giornate di Studio civiltà bizantina in
Italia meridionale e nei Balcani dedicate alla memoria di André Guillou, Byzantino-
Sicula, VII, Istituto siciliano di studi bizantini e neoellenici Bruno Lavagnini, Pa-
lermo, 2019, pp. 291-317.
16 Cfr. A.M. Schop Soler, Un siglo de relaciones diplomáticas y comerciales entre
España y Rusia, 1733-1833, Universidad de Barcelona, Madrid, 1984. Per un qua-
dro più ampio e articolato dei rapporti, si veda D. Amore, Napoli, San Pietroburgo e
il Mediterraneo, 1777-1861, tesi dottorale, Dottorato in Scienze storiche, archeo-
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)