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                   Lombardi Satriani si dichiara fin dai suoi primi scritti contro la «ne-
                cessità  del  neutralismo  scientifico» :  il  documento  folklorico,  in
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                quanto denuncia quotidiana dell’insopportabilità della vita del popolo,
                chiamava piuttosto in causa l’impegno morale del ricercatore, che non
                poteva  rimanere  neutrale  e  doveva  pertanto  contribuire  all’afferma-
                zione di un «folklore progressivo» teso, secondo la nozione di de Mar-
                tino, a emancipare i riflessi più vivaci e le aspirazioni contemporanee
                del mondo popolare . Allo stesso modo, non era sufficiente cogliere le
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                modalità rituali in rapporto storico con la loro funzione culturale, ma
                occorreva «materiarsi» nella «dimensione del vissuto» per osservare il
                rito «con i protagonisti della fascia folklorica e non soltanto per loro» .
                                                                                  36
                   Lo spostamento della prospettiva visuale dalla ricostruzione delle
                relazioni  socio-culturali  storicamente  date,  al  vissuto,  allo  sguardo
                «dall’interno del mondo studiato», corrispondeva sul versante storio-
                grafico alla contestuale esigenza avvertita da Ginzburg. Il suo tema di
                studio implicava, oltre al cimento dello storico con testimonianze orali
                alla  stregua  dell’antropologo,  sia  pure  registrate  in  forma  scritta,
                l’aspetto dell’identificazione emotiva con i soggetti indagati . Lo stesso
                                                                        37
                Ginzburg scrive della suggestione esercitata su di lui dalla lettura gio-
                vanile di Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi: «penso di aver impa-
                rato che distacco intellettuale e partecipazione emotiva, passione per
                la razionalità e rispetto per la diversità culturale sono atteggiamenti
                non solo compatibili ma tali da potersi alimentare a vicenda» .
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                   34  L.M. Lombardi Satriani, Analisi marxista e folklore cit., p. 86.
                   35  Sulla nozione demartiniana di «folklore progressivo», E. de Martino, Il folklore
                progressivo, in «L’Unità», 28 giugno 1951; e la conclusione a Id., Sud e magia, In-
                troduzione di U. Galimberti, Milano, Feltrinelli, 1959, 2001, p. 184. La visione di
                un Mezzogiorno arcaico e subalterno di de Martino, come quella di Cocchiara e
                Scotellaro, veniva a metà degli anni Cinquanta pesantemente attaccata, nei termini
                di «populismo folklorizzante», da storici come il giovane Giuseppe Giarrizzo e critici
                letterari meridionali come Carlo Muscetta e Mario Alicata, che rigettavano lo stesso
                concetto gramsciano di folklore polemizzando con Cirese, Lanternari, Carpitella,
                accusati di essere «intellettuali organici». Cfr. G. Giarrizzo, Intellettuali e Mezzo-
                giorno  nel  secondo  dopoguerra,  in  «Studi  Storici»,  20,  1979,  n.  1,  pp.  91-110.
                Sull’aspro dibattito di quegli anni, F. Benigno, Giuseppe Giarrizzo e la storia “meri-
                dionale” d’Italia: il filo ininterrotto di una riflessione, in «Rivista storica italiana»,
                CXXIX, 2017, n. 3, pp. 1022-1057, pp. 1026-1036.
                   36  L.M. Lombardi Satriani, Attuale problematica della religione popolare cit., p.
                28 (i corsivi nel testo).
                   37  Sul tema dello sguardo, C. Ginzburg, L’inquisitore come antropologo, in Id., Il
                filo e le tracce. Vero falso finto, Milano, Feltrinelli, 2006, pp. 270-280. Con diverso
                punto di vista, molto critico, era intervenuto sull’analogia inquisitore/antropologo
                R. Rosaldo, Guardando fuori dalla tenda: l’etnografo e l’inquisitore, in J. Clifford e
                G.E. Marcus, a cura di, Scrivere le culture. Poetiche e politiche in etnografia, Roma,
                Meltemi, 1997, pp. 111-134.
                   38  C. Ginzburg, Streghe e sciamani, in Id., Il filo e le tracce cit., pp. 281-293, p. 284.
                Cfr. Carlo Levi: riletture, «Meridiana. Rivista di storia e scienze sociali», 53, 2005.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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