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                Forma e funzione: il folklore dinamico

                   Sul punto della coscienza/incoscienza della cultura popolare e dei
                suoi rituali Lombardi Satriani si era da tempo distaccato dalla matrice
                gramsciana, tracciando un percorso parallelo a quello degli storici cul-
                turali menzionati. Nel teorizzare l’oppositività della cultura popolare
                egli sottolinea la compresenza di elementi inconsapevoli e consapevoli,
                dunque un rapporto asimmetrico tra forme e funzioni o significati delle
                manifestazioni  folkloriche,  mostrando  grande  attenzione  all’aspetto
                cronologico, per cui il folklore popolare dimostra il suo dinamismo e
                opera le sue «microscelte».
                   Qui si affronta una profonda revisione del concetto di «relitto folklo-
                rico»,  di  «sopravvivenza».  Molte  affermazioni  di  Lombardi  Satriani
                vanno nella direzione di un folklore vivente , di un’evoluzione del si-
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                gnificato/funzione delle manifestazioni folkloriche, per cui un signifi-
                cato nuovo vivifica una pratica culturale sostituendovi il significato
                vecchio: il folklore ha cioè un margine di presente consapevolezza per-
                ché risponde ai bisogni che le congiunture storiche pongono sul ter-
                reno. In un saggio sui riti di fondazione della città e della casa , os-
                                                                              46
                serva come la ripetizione del mito lo ri-attualizzi in tutti i suoi fini.
                Dato il loro carattere dinamico, mistificante è l’operazione conserva-
                trice sulle tradizioni popolari che viene portata avanti dal regime fa-
                scista : ma allo stesso modo il folklore si proietta oltre la connotazione
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                ideologica che contrassegna il periodo storico vissuto dallo studioso di
                folklore. Il folklore come cultura di contestazione sparirà con il supe-
                ramento (rivoluzionario?) della società classista, ma potrebbe conti-
                nuare  a  vivere  trasformato  nella  società  egualitaria  (o  “cultura  di
                massa”) come cultura autonoma di determinati gruppi, o entro forme


                   45  L.M. Lombardi Satriani, Analisi marxista e folklore cit., p. 80: «Il passato, così,
                non soltanto viene conservato, ma viene inquadrato in una prospettiva presente
                che, lungi dal lasciarlo vivere a livello vegetativo come semplice sopravvivenza, lo
                utilizza qui ed ora per contestare la cultura ufficiale».
                   46  Id., La casa dell’uomo. Sacrificio, fondazione, memoria, in F. Faeta, a cura di,
                L’architettura popolare in Italia. Calabria, Roma-Bari, Laterza, 1984, pp. 177-194,
                p. 181.
                   47  Id., Analisi marxista e folklore cit., p. 85. Sull’utilizzazione da parte del Fasci-
                smo, del folklore e delle culture regionali italiane, cfr. S. Puccini, M. Squillacciotti,
                Per una prima ricostruzione critico-bibliografica degli studi demo-etno-antropologici
                italiani nel periodo tra le due guerre, in P. Angelini, F. Apergi, et al., Studi antropo-
                logici italiani e rapporti di classe. Dal positivismo al dibattito attuale, Milano, Franco
                Angeli, 1980, pp. 67-93, con le Appendici, pp. 201-239; e Antropologia italiana e
                fascismo. Ripensare la storia degli studi demoetnoantropologici, a cura di F. Dimpfl-
                meier, «Lares», LXXXVII, 2021, n. 2-3, Note introduttive, pp. 177-181, dove tuttavia
                si schiaccia acriticamente la rifondazione degli studi demo-etno-antropologici ita-
                liani del secondo dopoguerra sull’esperienza del folklore fascista.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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