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616 Francesco Campennì
un’accezione categoriale «psicologica» preferita appunto, nell’opzione
galassiana, per meglio definire (anche rispetto al concetto di «menta-
lità») il rapporto ethos/contesto.
«Religione popolare», «religiosità», «pietà»: un intreccio di fili
dagli anni Settanta
La contraddittorietà che è stata rimproverata alla tradizione di studi
sulla cultura popolare , ovvero la ricorrenza di due caratteri opposti
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messi in luce in tutte le prospettive fin qui richiamate, quello dell’ar-
caicità e quello del carattere dinamico-contestativo, accentuatosi nel
passaggio all’età moderna per effetto dell’aggressione della cultura dei
sapienti, trova già in realtà una spiegazione in quella stessa tradizione
di studi, riassumibile nell’efficace formula di Lombardi Satriani
sull’«ambivalenza» del folklore, arcaico e moderno assieme, contesta-
tivo ma anche “condivisivo” rispetto ai valori della società nel suo in-
sieme. Questa contraddittorietà di caratteri del folklore emerge soprat-
tutto nella particolare declinazione di esso attraverso gli studi sulla
«religione popolare» o «religiosità» del mondo agrario.
La contraddizione si accentuava, per paradossalmente sparire,
nella constatazione del fatto che il folklore religioso e festivo, con la
sua ritualità arcaizzante, resisteva e trovava anzi nuova partecipazione
popolare (survivalismo e revivalismo) proprio nell’età dell’industrializ-
zazione e della massificazione culturale che teneva dietro quella dei
consumi ; così come, al suo interno, la cifra magico-sacrale si enfa-
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tizzava, secolarizzandosi in un rinnovarsi di forme che ne attestavano
la perdurante funzionalità nel presente, ad esempio nei movimenti gio-
vanili di protesta, neoevangelici, avventisti diffusisi in Europa e in Ita-
lia, o più in generale in risposta a concreti bisogni sociali che non tro-
vavano soddisfazione né nella dilazionata prospettiva ultraterrena
90 Su questa linea, l’utile messa a punto sulla storiografia dedicata al tema, di
F. Benigno, Cultura popolare, in Id., Parole nel tempo cit., pp. 79-114.
91 Numerosi studi di antropologia religiosa documentano la persistenza di pel-
legrinaggi, riti e credenze di magia popolare e un incremento di partecipazione in
tempi di modernizzazione: A. Rossi, Le feste dei poveri, Bari, Laterza, 1969; C. Gal-
lini, Il consumo del sacro. Feste lunghe di Sardegna, Bari, Laterza, 1971; V. Teti, Il
pane, la beffa e la festa. Cultura alimentare e ideologia dell’alimentazione nelle
classi subalterne, Firenze, Guaraldi, 1978; L. Mazzacane, Struttura di festa. Forma,
struttura e modello delle feste religiose meridionali, Milano, Franco Angeli, 1985; M.
Boggio, G. Bucaro, L.M. Lombardi Satriani, Come una ladra a lampo. Madonna
della Milicia. Sacro e profano, Roma, Meltemi, 1996; L.M. Lombardi Satriani, a cura
di, Madonne, pellegrini e santi. Itinerari antropologico-religiosi nella Calabria di fine
millennio, Roma, Meltemi, 2000.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)