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Ethos e contesto. Le culture popolari fra rito e storia: l’eredità...   617


                    della  religione  confessionale  né  nelle  possibilità  misurate  del  sapere
                    scientifico .  Anche  sul  terreno  storiografico,  l’azione  congiunta  della
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                    Chiesa controriformista e dello Stato assolutista volta a disciplinare la
                    «religiosità popolare» e a estirparne le forme più eterodosse, dal XVI al
                    XVIII secolo, testimonia la persistenza della componente magico-folklo-
                    rico-devozionale e una risposta sociale sul terreno della “normalizzazione”
                    religiosa a velocità diverse in rapporto ad ambiti cetuali e spaziali diversi,
                    dove il mondo urbano e delle élites abbandona prima (già nel corso del
                    Cinquecento)  una  comunanza  di  pratiche  socialmente  condivise,  ben
                    espresse dalla categoria della «mentalità collettiva», per lasciarle via via
                    come  eredità  tradizionale  al  solo  mondo  rurale  o  plebeo  (si  pensi  alle
                    forme di partecipazione sociale al pellegrinaggio religioso, al momento fe-
                    stivo, ai cerimoniali esequiali) . Osserveremo qui di seguito alcune posi-
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                    zioni più significative sul complesso terreno degli studi in argomento.
                       Una singolare tavola rotonda internazionale sul rapporto tra Reli-
                    gione e religiosità popolare si svolse nell’ottobre 1976 a Vicenza, tra
                    storici e antropologi di diverso orientamento. Quella occasione rappre-
                    sentò una messa a punto e un confronto delle diverse prospettive sto-
                    riografiche fino ad allora emerse sull’argomento dell’interazione tra po-
                    polare e istituzionale del momento religioso. Al modello di storia reli-
                    giosa in senso oppositivo tra livelli culturali, la prospettiva di Ginz-
                    burg,  ma  anche  di  Gambasin,  Gallini  e  altri,  aggiungeva  l’esigenza
                    dell’analisi dei contesti storici (oltre che testuali) dalla quale emergeva
                    la complessità di un quadro di pietà popolare che permeava settori
                    vasti  della  società  e  che  soltanto  nell’avanzata  modernità,  fra  Sei  e
                    Settecento, avrebbe conosciuto un’emarginazione netta del magismo
                    nella suddivisione dei rispettivi ambiti tra religione e scienza .
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                       92  Cfr. R. Cipriani, a cura di, Sociologia della cultura popolare in Italia, Napoli,
                    Liguori, 1979. Sull’opera di Cipriani e la sua scuola, C. Corradi, a cura di, Cultura
                    popolare, religione diffusa, analisi qualitativa: un sociologo italiano a cavallo tra due
                    secoli. Studi in onore di Roberto Cipriani, Perugia, Morlacchi, 2017. L’antropologia
                    sociale statunitense ha indagato particolarmente le prospettive evolutive culturali
                    della magia e la sua persistenza nel presente: si veda la recente idagine di L.J.
                    Matthews, W.B. Hertzog, T. Kyritsis, R. Kerber, Magic, Religion, and Science: Secu-
                    larization Trends and Continued Coexistence, in «Journal for the Scientific Study of
                    Religion», 62, 2023, n. 1, pp. 5-27, e la relativa bibliografia.
                       93  Cfr. per questi aspetti, E. de Martino, Morte e pianto rituale. Dal lamento fu-
                    nebre antico al pianto di Maria, Torino, Bollati Boringhieri, 1975, pp. 116, 118. Più
                    di recente, G. Vitale, Pratiche funerarie nella Napoli aragonese, in F. Salvestrini,
                    G.M. Varanini, A. Zangarini, a cura di, La morte e i suoi riti in Italia tra Medioevo e
                    prima età moderna, Firenze, Firenze University Press, 2007, pp. 377-440; G. De
                    Sandre Gasparini, La morte nelle campagne basso-medievali, ivi, pp. 65-95.
                       94  C. Ginzburg, Stregoneria, magia e superstizione in Europa, in «Ricerche di
                    storia sociale e religiosa», VI, 1977, n. 11 cit.; C. Gallini, Forme di trasmissione
                    orale e scritta nella religione popolare, ivi, pp. 96-108; A. Gambasin, Gerarchia e
                    popolo dei fedeli tra il Concilio di Trento e il Vaticano primo, ivi, pp. 53-95.


                                               Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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