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622 Francesco Campennì
Anche nella prospettiva degli storici italiani la categoria della men-
talità collettiva suscita dubbi: sul terreno della storia della morte, pri-
vilegiato, assieme a quello delle feste, per lo studio delle mentalità, la
linea impostata, tra gli altri, da Adriano Prosperi, preferisce una mag-
giore concretezza di temi spostando l’attenzione dal sentimento collet-
tivo 114 a quello dei comportamenti quotidiani, in rapporto ai diversi
gruppi sociali (nobiltà/borghesia/plebe) e ai contesti spaziali (città/
campagna), al contrasto tra consuetudini e nuova disciplina imposta
dalle Riforme, con una maggiore articolazione del campo delle fonti:
accanto a testamenti e visite pastorali, fonti iconografiche, letterarie,
demografiche 115 .
Questa revisione di prospettiva evidenziava al principio degli anni
Ottanta quella tendenza storiografica tutta italiana che si accentuerà
nei decenni successivi, discostandosi su questo terreno da altre ten-
denze storiografiche fuori d’Italia, ed ovvero una troppo netta contrap-
posizione tra le categorie della storia politico-sociale, da un lato, e della
mentalità, della morfologia rituale, dall’altro. Altri studi italiani dagli
anni Ottanta ai primi Duemila riprendono dall’antropologia storica
francese e britannica 116 l’attenzione ai giovani come gruppo esclusivo
nelle società di ordini, alla loro funzione contestativa, alla licenza ri-
tuale, anche spesso col ricorso alla violenza che viene loro riconosciuto
dal mondo degli adulti, al loro simbolico impersonare il regno dei
morti 117 .
1500-1800, London, Allen & Unwin, 1984, pp. 66-78. Per una ricostruzione della
«svolta» ermeneutica, F. Benigno, Cultura popolare cit., pp. 95-99.
114 O «inconscio collettivo», nella definizione di Ph. Ariès, L’Homme devant la
mort, 1. Le temps des gisants, 2. La mort ensauvagée, Parigi, Seuil, 1977, trad. it.
L’uomo e la morte dal medioevo ad oggi, Bari, Laterza, 1980.
115 A. Prosperi, a cura di, I vivi e i morti, «Quaderni storici», XVII, 1982, n. 50/2,
pp. 391-628. Un primo bilancio italiano degli studi francesi sulla morte in L. Don-
vito, Ricerche e discussioni recenti in Francia su un tema di storia della mentalità:
gli atteggiamenti collettivi di fronte alla morte, in «Rivista di storia e letteratura reli-
giosa», XIII, 1977, pp. 376-389. Per un bilancio recente, A. Destemberg, B. Moulet,
La mort. Mythes, rites et mémoire, in «Hypothèses», 10, 2007, n. 1, pp. 81-91.
116 Ad esempio, N. Zemon Davis, Le ragioni del malgoverno cit.; H. Hours, Emeu-
tes et émotions populaires dans les campagnes du Lyonnais au XVIII e siècle, in «Ca-
hiers d’histoire», IX, 1964, pp. 137-153.
117 C. Ginzburg, Saccheggi rituali. Premesse a una ricerca in corso, in «Quaderni
storici», XXII, 1987, n. 65/2, pp. 615-636; É. Crouzet-Pavan, Un fiore del male: i
giovani nelle società urbane italiane (secoli XIV-XV), e N. Schindler, I tutori del di-
sordine: rituali della cultura giovanile agli inizi dell’età moderna, in G. Levi, J.-C.
Schmitt, a cura di, Storia dei giovani, vol. I. Dall’antichità all’età moderna, Roma-
Bari, Laterza, 1994, rispettivamente pp. 211-277 e pp. 303-374; O. Niccoli, Il seme
della violenza. Putti, fanciulli e mammoli nell’Italia fra Cinque e Seicento, Roma-Bari,
Laterza, 1995; M.A. Visceglia, La città rituale cit., pp. 60-63; G. Ricci, I giovani, i
morti. Sfide al Rinascimento, Bologna, il Mulino, 2007.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)