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628 Francesco Campennì
Nelle situazioni di un potere politico inadeguato o lontano e affidato
a cattivi ministri, il popolo rivendica un «diritto di supplenza» dell’au-
torità pubblica e mette in atto rituali di una giustizia compensativa
che, anche in presenza di atti estremi d’insubordinazione e violenza,
si pretendono legittimi e impunibili 139 .
Questi scenari di violenza pubblica (di cui le cronache cittadine tra-
mandano i racconti) assimilano nei gesti rituali i villani e i signori,
diversi nei loro ruoli sociali ma «fratelli culturali» – per usare un’effi-
cace espressione di Le Roy Ladurie – per la coabitazione in un am-
biente comune. Antony Pagden descrive il cannibalismo simbolico
come attitudine ambigua degli Europei della prima età moderna, in
particolare di quegli ambienti sociali che, esclusi dagli apparati statali
della giustizia, si fanno giustizia da soli. Esso è culmine di un atto
purificatorio della comunità, di un cerimoniale sacro, specie nelle
guerre di religione 140 .
Poco dopo, William Beik teorizza per la folla in tumulto il concetto
di «giustizia retributiva» (culture of retribution), formula della parteci-
pazione politica del menu peuple alla storia europea dalla prima mo-
dernità alla Rivoluzione 141 .
La logica della faida, nel linguaggio delle parti, non viene meno a
questa prospettiva autolegittimante e autogiustificativa, all’indomani
Martines, La congiura dei pazzi. Intrighi politici, sangue e vendetta nella Firenze dei
Medici, Milano, Mondadori, 2004; M. Gentile, a cura di, Guelfi e ghibellini nell’Italia
del Rinascimento, Roma, Viella, 2005.
139 Cfr. A. Zorzi, Rituali di violenza, cerimoniali penali, rappresentazioni della
giustizia nelle città italiane centro-settentrionali (secoli XIII-XV), in Le forme della
propaganda politica nel Due e nel Trecento, Relazioni tenute al convegno interna-
zionale di Trieste (2-5 marzo 1993), Rome, École Française de Rome, 1994, pp.
395-425.
140 A. Pagden, Cannibalismo e contagio: sull’importanza dell’antropofagia nel-
l’Europa preindustriale, in I vivi e i morti cit., pp. 533-550. Sul cannibalismo dei
Francesi, cattolici e ugonotti, N. Zemon Davis, Society and Culture in Early Modern
France: Eight Essays, Stanford, Stanford University Press, 1975; F. Lestringant,
Catholiques et cannibales. Le thème du cannibalisme dans le discours protestant au
temps des guerres de religion, in Pratiques et discours alimentaires à la Renais-
sance, Actes du colloque de Tours, mars 1979, Tours, Centre supérieur de la Re-
naissance, 1982, p. 233-245; Id., Le Cannibale. Grandeur et décadence, Paris, Per-
rin, 1994; D. Crouzet, Les guerriers de Dieu. La violence au temps des guerres de
religion, Seyssel, Champ Vallon, 1990; C. Gantet, La guerre des cannibales. Re-
présentations de la violence et conduite de la guerre de Trente ans (1618-1648), in
P. Hassner, éd., Guerres et sociétés. États et violence après la Guerre froide, Paris,
Karthala, «Recherches internationales», 2003, pp. 23-48.
141 W. Beick, Urban Protest in Seventeenth-Century France: The Culture of Retri-
bution, Cambridge, Cambridge University Press, 1997; Id., The Violence of the
French Crowd from Charivari to Revolution, in «Past and Present», n. 197, 2007, pp.
75-110.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)