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630 Francesco Campennì
In queste ricerche la donna ha una funzione centrale nel ciclo della
vendetta. Come scrive Meligrana, che studia la vendetta di sangue in
Calabria, la donna si fa custode della «memoria di sangue», fa giurare
ai figli vendetta, ma essa è più in generale custode della «pedagogia
familistica», mediatrice della memoria culturale tra i vivi e i morti 146 .
In quanto la comunità arcaica non è semplice società di viventi, ma
«include costitutivamente i morti» 147 , vive dell’equilibrio tra tempo sim-
bolico, metastorico, e tempo storico.
Rito versus politica? Ethos e contesto: una prospettiva
La grande eredità degli studi degli anni Settanta, nel campo che
Galasso definì dell’«antropologia storica», sta nel lascito di una nuova
«storia culturale», attenta al rapporto tra ideologie, pratiche e strutture
economico-sociali, alla mediazione della dimensione morale e dei si-
stemi di valore, secondo un approccio che muovendo dalla prospettiva
teorica marxiana, la sottopose a una sperimentazione sul terreno e a
una riformulazione critica negli aspetti che si rivelavano via via più
carenti rispetto all’analisi delle società storiche e rispetto alle nuove
domande del tempo presente. La prospettiva empatica del rapporto tra
scienziato sociale e soggetti indagati o attori storici, speculare alla que-
stione del confronto tra fonti culturali “alte” e “basse”, è la sua eredità
epistemologica, sottoposta più volte a forti obiezioni critiche, ma as-
sieme conservata e replicata per la grande possibilità di comprensione
che essa dischiude. La tensione morale (orientamento ideologico o ispi-
razione ideale, che la si voglia intendere) giocò il suo forte ruolo sia tra
gli storici (intesi a ritrovare le voci degli umili), sia tra gli antropologi
(votati in quegli anni a rendere più consapevole e unitaria l’identità di
classe dei gruppi subalterni – ruolo ad esempio rivendicato da Lom-
bardi Satriani per i contadini del Mezzogiorno, accanto agli operai del
Nord): ma essa si tradusse, alla fine, in metodologia empirica, nell’ac-
quisizione di un’importante mole di dati documentari che resero pos-
sibile la prospettiva comparata e interdisciplinare degli studi, e anche
spesso una specializzazione, se non una radicale revisione, dei quadri
strumentali e teorici da cui si era partiti.
146 M. Meligrana, La vendetta e l’ideologia arcaica della morte nella società me-
ridionale italiana, in La mort en Corse et dans les sociétés méditerranéennes, «Etu-
des corses», VII, 1979, n. 12-13, pp. 313-330, p. 320. Per un altro contesto di
«società arcaica» in cui il codice della vendetta di sangue è rigidamente formaliz-
zato, cfr. P. Resta, Pensare il sangue. La vendetta di sangue in Albania, Roma,
Meltemi, 2002.
147 M. Meligrana, La vendetta e l’ideologia arcaica cit., pp. 320-321.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)