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122 Carlo Bartalucci
bilità che, come vedremo, di quel percorso di apprendimento rappre-
sentava un requisito indispensabile.
I temi dell’apprendistato e della gestione del personale in forza
all’azienda hanno suscitato da tempo l’interesse degli studiosi in rela-
zione al periodo del primato mercantile proiettato in tutta Europa delle
città italiane . L’indagine si è mossa anche dalla prospettiva del lavoro
2
urbano soggetto al sistema corporativo delle arti nel periodo medievale ,
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con lavori di sintesi pure per l’epoca successiva . Molto sappiamo sul
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mondo manifatturiero delle botteghe , in particolare sul comparto la-
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niero, meno sul versante commerciale proprio delle società che opera-
vano all’estero in età moderna . L’area studiata più a fondo in quest’ot-
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tica rimane l’Europa centro-orientale, dove il reclutamento e il percorso
professionale del personale delle compagnie toscane sembrano rifarsi
2 Cfr., per il periodo medievale, soprattutto i classici lavori di F. Melis, Aspetti della
vita economica medievale, (Studi nell’Archivio Datini di Prato), Monte dei Paschi, Siena,
1962, pp. 295-321; A. Sapori, Il personale delle Compagnie mercantili del Medioevo,
«Studi di storia economica. Secoli XIII-XIV-XV», II, Sansoni, Firenze, 1982, pp. 695-
763; per il tardo Medioevo, S. Tognetti, Il banco Cambini. Affari e mercati di una com-
pagnia mercantile-bancaria nella Firenze del XV secolo, Olschki, Firenze, 1999, pp.
166-168, n. 10, 194; R.A. Goldthwaite, L’economia della Firenze rinascimentale, il Mu-
lino, Bologna (trad. it.), 2013, pp. 110-121; per un approccio tecnico all’apprendistato
mercantile, U. Tucci, La formazione dell’uomo d’affari, in F. Franceschi, R.A. Goldth-
waite, R.C. Mueller (a cura di), Il Rinascimento italiano e l’Europa, vol. IV, Commercio
e cultura mercantile, Angelo Colla Editore, Treviso, 2005, pp. 481-498.
3 Il salario dell’apprendista inizia a comparire a partire dalla seconda metà del
Duecento, ma la vera ‘cesura’ si ha dalla metà del secolo successivo, con la sua
diffusione, cfr. F. Franceschi, I giovani, l’apprendistato, il lavoro, in I. Lori Sanfilippo,
A. Rigon (a cura di), I giovani nel Medioevo. Ideali e pratiche di vita. Atti del Convegno
di studio (Ascoli Piceno, 29 novembre – 1° dicembre 2012), Roma, 2014, pp. 122-
143; Idem, Il mondo della produzione: artigiani, salariati, Corporazioni, in F. France-
schi (a cura di), Storia del lavoro in Italia, Il Medioevo. Dalla dipendenza personale al
lavoro contrattato, Castelvecchi, Roma, 2017, pp. 374-420; ancora sul caso dati-
niano, M. Tumino, Formazione e attività dei giovani mercanti. Fattori, collaboratori e
soci nelle aziende di Francesco Datini, «Mélanges de l’École française de Rome – Italie
et Méditerranée modernes et contemporaines», 131-2 (2019), pp. 229-237.
4 R. Ago (a cura di), Storia del lavoro in Italia, L’età moderna. Trasformazioni e
risorse del lavoro tra associazioni di mestiere e pratiche individuali, Castelvecchi,
Roma, 2018.
5 Ci limitiamo all’età moderna, L. Marcello, Andare a bottega. Adolescenza e ap-
prendistato nelle Arti (secc. XVI-XVII), in O. Niccoli (a cura di), Infanzie. Funzioni di
un gruppo liminale dal mondo classico all’età moderna, Ponte alle Grazie, Firenze,
1993, pp. 231-251; A. Caracausi, Dentro la bottega. Culture del lavoro in una città
d’età moderna, Marsilio, Venezia, 2008.
6 A conferma della mancanza di uno studio all’origine della lunga durata, cfr. F.
Angiolini, D. Roche (eds.), Cultures et formations négociantes dans l’Europe moderne,
(Civilisations et sociétés; 91), Éditions de l’EHESS, Paris, 1995; per un quadro storio-
grafico, A. Zanini, Saperi mercantili e formazione degli operatori economici preindustriali
nella recente storiografia, «Storia economica», IX, 2-3, (2006), pp. 519-537.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)