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Il reclutamento dei ‘giovani’ delle aziende toscane nella Spagna andalusa… 127
mento di quel negotio» . Per aggiungere un ultimo esempio possiamo
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citare Angelo Maria Bandinelli, socio fondatore della «Bandinelli & C.»
di Cadice tra gli anni Sessanta e Settanta. A distanza di tempo, per
avvalorare la sua candidatura a Provveditore della Dogana di Livorno,
il fiorentino ricorderà come su quella piazza avesse speso nel commer-
cio la propria giovinezza . Tutti accomunati dalla circolazione tra le due
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sponde del Mediterraneo e dell’Atlantico, ma soprattutto da un precoce
tirocinio mercantile che riconosceva come compito principale la scrit-
tura nelle sue varie forme, contabile ed epistolare, quale esercizio im-
prescindibile per raggiungere il successo formativo preliminare alla car-
riera mercantile.
Quanto contasse, per un’azienda che operava nei ricchi traffici in-
ternazionali di Cadice e Siviglia, la buona riuscita dell’avviamento mer-
cantile dei ‘giovani’, lo lascia intuire Francesco Feroni, poliedrico uomo
d’affari e futuro depositario generale del granducato. Nell’ambito pro-
gettuale di rilancio del commercio toscano, su di un terreno che po-
tremmo definire insieme di strategia politico-economica e interesse na-
zionale, da Amsterdam il fiorentino dava il suo parere alla segreteria
granducale, circa la possibilità di ammettere investitori lucchesi nella
società che i fiorentini stavano allora creando a Cadice, in cui lo stesso
Feroni doveva interessarsi,
pare che il signor Del Rosso e il signor Orsetti di Lucca vi prenderanno interesse,
quanto più sono i partecipanti meglio negozzi farà quella Casa, e si tirerà più
aventori, ma no permettere mandino giovani lucchesi; per abilitare i fiorentini mi
metto a prendere interesse in tutte queste Case e no per altra nazzione […] 25
Il progetto non si sarebbe concretizzato, ma possiamo dedurne che
l’esperienza di Cadice fosse ritenuta altamente formativa per un gio-
vane, senz’altro utile per affrontare le peculiarità di quel commercio.
Per la natura eminentemente marittima di quella piazza, l’apprendi-
stato mercantile che vi si svolgeva era essenzialmente duplice. Una pos-
sibilità era fornita dalla navigazione, e imbarcarsi per le Indie occiden-
23 Asl, Archivio Garzoni, 62, n. 87, Pisa-Lucca, Andrea e Paolo Garzoni a loro
padre Lodovico Garzoni, 19 maggio 1662, cc. n.n.
24 R. Mazzei, La trama nascosta. Storie di mercanti e altro (secoli XVI-XVII), Sette
Città, Viterbo, 2006, pp. 226-227.
25 Asf, Mediceo del Principato, vol. 4261, n. 400, Amsterdam-Firenze, Francesco
Feroni a Apollonio Bassetti, 15 luglio 1672, cc. n.n.; su di lui, H. Cools, Francesco
Feroni (1614/16-1696). Broker in Cereals, Slaves and Works of Art, in H. Cools, M.
Keblusek, B. Noldus (eds.), Your Humble Servant. Agents in Early Modern Europe,
Uitgeverij Verloren, Hilversum, 2006, pp. 39-50; quello della mancanza di compe-
tenze tra le nuove leve è un tema su cui in quegli anni il fiorentino sarebbe tornato,
arrivando ad annoverarla tra le cause della crisi della mercatura fiorentina, cfr. C.
Tazzara, The free port of Livorno cit, p. 144 e passim.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)