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                tali rappresentava la via più promettente e percorsa non solo per im-
                pratichirsi e conoscere direttamente quei mercati, quanto per farsi ra-
                pidamente strada nel mondo degli affari. In questo senso, il caso di Pe-
                dro Colarte risulta per più aspetti emblematico: giunto in città appena
                adolescente negli anni Trenta del Seicento, come molti altri fiamminghi
                subito sarebbe salpato per le Indie, avviando una brillante carriera nel
                mondo dei traffici atlantici .
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                   L’altra forma di apprendistato era di segno più tradizionale e acco-
                munava tutti coloro che volessero introdursi nel mondo del commercio
                gaditano a vari livelli:

                la capacitación para la práctica del oficio se obtenía tras pernanecer algunos
                años como aprendiz (criado) en la tienda de un familiar o de un compatriota.
                Durante ese período de tiempo que podía oscilar entre los tres y lo cinco
                años, el aprendiz desempeñaria, desde trabajos propios del servicio domés-
                tico, hasta los directamente relacionados con el oficio. Mediante una carta
                de recomendación (carta de crédito), un acuerdo verbal o un contrato nota-
                rial entre los padres o familiar del aspirante y el patrón se fijaban las con-
                diciones de la nueva relación 27 .

                   La pratica di raccomandare il novizio a un parente e/o conterraneo,
                perché lo mantenesse per un tempo prestabilito nella propria compa-
                gnia e gli insegnasse i metodi e le specificità del commercio con le Indie,
                era largamente praticata dalle ditte francesi, olandesi e fiamminghe del
                nord  Europa,  anche  nel  vero  siglo de oro  per  Cadice .  Non  diversa-
                                                                     28
                mente dal caso toscano, spesso si trattava di adolescenti, seppur non
                manchino esempi di individui più avanti con gli anni.
                   Tra coloro che gravitavano in cerca di un’occupazione nelle grandi
                città  dei  traffici  coloniali,  non  dobbiamo  inoltre  tralasciare  la  pre-
                senza di giovani autoctoni già presenti sul mercato del lavoro locale
                per impieghi più o meno saltuari, e facilmente reperibili dalle case di
                negozio straniere.




                   26   M.  Bustos  Rodríguez,  Burguesía y capitalismo en Cádiz: Los Colarte (1650-
                1750), Diputación Provincial, Cádiz, 1991, pp. 25-28; sul caso fiammingo, A. Crespo
                Solana, Diasporas and the integration of the “Merchant Nations”: Flemish and Dutch
                Networks in the Early Modern Spain, Cornucopia, Le Verger - bouquet V, Janvier
                2014, p. 15.
                   27  M.G. Carrasco González, Comerciantes cit., p. 44.
                   28  Ivi, pp. 48-50; per un cenno al caso olandese, A. Crespo Solana, A Network-
                Based Merchant Empire: Dutch Trade in the Hispanic Atlantic (1680-1740), in G.
                Oostinde,  J.V.  Roitman  (eds.),  Dutch Atlantic Connections, 1680-1800: Linking
                Empires,  Bridging  Borders,  Leiden-Boston,  Brill,  2014,  p.  148;  per  le  aziende
                francesi settecentesche, M. Bustos Rodríguez, Cádiz en el sistema atlântico cit.,
                pp. 204-205.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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