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Il reclutamento dei ‘giovani’ delle aziende toscane nella Spagna andalusa…   131


                   accompagnati a Siviglia. Era quella l’occasione per meravigliarsi del la-
                   vorio dei dispacci di flotta e veder testate le proprie capacità .
                                                                              34
                      C’era poi da confrontarsi con la nuova lingua, da sempre e ovunque
                   imprescindibile per qualsiasi mercante chiamato a operare all’estero. In
                   questo senso, l’arrivo in Andalusia coincideva fin da subito con «il tra-
                   vaglio di aprendere la lingua e lo scrivere in spagnolo» , attività forma-
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                   tiva di cui si faceva carico il direttore, talvolta delegandola a precettori
                   privati.  La  prossimità  linguistica  con  lo  spagnolo  dovette  in  qualche
                   modo favorirne l’acquisizione se a circa un anno dal suo arrivo in Spa-
                   gna, c’era chi lo parlava con fluidità e si rallegrava di poter scrivere la
                   sua prima lettera allo zio in castigliano .
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                      Nondimeno, come è stato fatto notare per il periodo medievale, in as-
                   senza di motivazioni di integrazione, l’apprendimento linguistico del mer-
                   cante rimaneva essenzialmente pragmatico e funzionale allo svolgimento
                   degli affari . Potrebbe esserne una prova la necessità di reclutare un
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                   giovane madrelingua spagnolo, cui affidare l’esecuzione di compiti speci-
                   fici. «Si riconosce per incomodità di non havere uno spagnolo naturale in
                   casa per mille incontri che si offeriscano», scriveva Garzoni al fratello il
                   18 maggio 1677; da qui l’ingaggio di un giovane biscaglino che non abi-
                   tava nella casa-negozio, cui affidare la riscossione dei crediti, mansione
                   che evidentemente richiedeva un livello linguistico superiore .
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                      Com’è facile intuire, l’apprendimento linguistico procedeva paralle-
                   lamente  all’assimilazione  culturale.  Nel  carteggio  il  lucchese  rimarca
                   spesso l’importanza, per i ‘giovani’, di impratichirsi nel commercio spa-
                   gnolo e conoscere lo «stile del Paese». La familiarità con usi e costumi



                      34  «Pregai il Signor Bonfigli – scrive Garzoni il 9 luglio 1680 al cognato Vanni a
                   Lucca a proposito del recente arrivo del giovane Gio Forteguerra a Cadice – di am-
                   metterlo al banco con farli copiare qualche lettera per praticarlo nelle cose più ordi-
                   narie», Asl, Archivio Garzoni, 62, n. 344, Siviglia-Lucca, Paolo Garzoni a Sebastiano
                   Vanni, 9 luglio 1680, cc. n.n.; sulla «Buonfigli-Gualanducci & C.» di Cadice, C. Bar-
                   talucci, Dal Mediterraneo all’Atlantico spagnolo. La corrispondenza mercantile tra un
                   uomo d’affari fiorentino e una compagnia di negozio lucchese a Cadice (1682-1689),
                   «Trocadero», 32, (2020), pp. 49-70.
                      35  Asl, Archivio Garzoni, 62, n. 345, Siviglia-Lucca, Paolo Garzoni a Sebastiano
                   Vanni, 6 agosto 1680, cc. n.n.
                      36  Ivi, n. 357, 12 maggio 1681, cc. n.n.
                      37  Cfr. F. Guidi Bruscoli, I mercanti italiani e le lingue straniere, in I. Lori Sanfi-
                   lippo,  G.  Pinto  (a  cura  di),  Comunicare nel Medioevo. La conoscenza e l’uso delle
                   lingue nei secoli XII-XV. Atti del convegno di studio (Ascoli Piceno, 28-30 novembre
                   2013),  pp.  103-131  pp.  103-131;  Gilbert  Buti,  Michèle  Janin-Thivos,  Olivier  Ra-
                   veaux (eds.), Langues et langages du commerce en Méditerranée et en Europe à l’épo-
                   que modern, Presses universitaires de Provence, Aix-en-Provence, 2013.
                      38  Asl, Archivio Garzoni, 62, n. 229, Siviglia-Lucca, Paolo Garzoni a Andrea Gar-
                   zoni,18 maggio 1677, cc. n.n.; e ancora, «per le riscossioni poi è preciso tenere spa-
                   gnolo per diverse considerazioni, e quello che tengo io è di tutta legge e fedeltà», ivi,
                   n. 253, 2 maggio 1679, cc. n.n.


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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