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Il reclutamento dei ‘giovani’ delle aziende toscane nella Spagna andalusa… 133
essere di tipo discendente per gli apprendisti, ascendente per la servitù.
Nei ranghi delle aziende toscane in Andalusia rientrava chiaramente
anche un nutrito contingente di servitori, categoria su cui non ci sof-
fermeremo se non per evidenziare quanto anche i loro compiti sovente
esorbitassero dalle loro funzioni abituali. Sappiamo di un servitore, Pa-
squino Ricci, che spesso assisteva Garzoni travalicando i compiti propri
«del ministero di servitore ordinario» . Tramite lui, veniamo a sapere
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come tra quelli che potremmo definire i loro ‘diritti’ vi fosse quello di
essere ospitati, nei loro frequenti spostamenti in patria, da parenti o
amici del direttore, affinché riconoscessero gli effetti della sua prote-
zione ovunque . Sempre a proposito della servitù, segnaliamo che
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anch’essi partecipavano alla Carrera facendo piccoli investimenti per le
Indie, talvolta con buoni risultati .
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3. Buone e cattive prassi
L’inclinazione naturale di un giovane, influenzata dai tratti carat-
teriali, aveva un peso non secondario sul buon andamento del suo
percorso d’apprendimento. Qualità quali vivezza, senno, fedeltà e ob-
bedienza incontravano sempre il favore del datore di lavoro, tuttavia
potevano non bastare. A Nicola Buiamonti, impiegato che per anni
servì Garzoni con responsabilità sempre maggiori, non fu mai con-
cesso il nome nella ragione sociale della società. Egli aveva sì grande
volontà, «ma non grand’habilità, di modo che nel corso di sei anni
non si è reso capace né della scrittura né delle lettere» . E così il
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giovane Giovan Carlo Forteguerra, le cui doti umane non erano suf-
ficienti a compensare le lacune nella scrittura, tanto più se eseguita
di malavoglia .
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43 Ivi, n. 256, 31 ottobre 1679, cc. n.n.
44 Ivi, n. 245, 17 maggio 1678, cc. n.n.
45 Ne scriveva a Lucca Garzoni riferendosi a Pasquino: «trovandosi già un capitale
di pezze 500 per la maggior parte guadagnato a Indie, dove nelle poche missioni che
ha fatte l’ha sempre acertata», ivi, n. 227, 29 novembre 1676, cc. n.n.; per Mária
López, criada del Garzoni che faceva piccoli investimenti per le Indie, cfr. J.M. Díaz
Blanco, A.J. Hernández Rodríguez, La muerte del mercader. Una ventana a los nego-
cios de Indias a fines del siglo XVII, «Revista Complutense de Historia de América»,
48, (2022), pp. 108, 121, 124.
46 Asl, Archivio Garzoni, 62, n. 317 bis, Siviglia-Lucca, Paolo Garzoni a Seba-
stiano Vanni, 22 marzo 1678, cc. n.n.
47 «Gio Carlo quando si applichi potrà fare buona riuscita parendo che tenga
giudizio, ma quanto al scrivere vi ha poco genio e meno gusto, senza del quale sarà
difficile si possa mai perfezionare ancorchè io vi faccio le mie parti anche con mor-
tificarlo quando occorre, tutto al fine del suo bene et avanzamento», ivi, n. 384, 2
luglio 1686, cc. n.n.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)