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134 Carlo Bartalucci
Emerge ancora l’esercizio della scrittura come abilità strumentale
di base, necessaria per operare a qualsiasi livello in un’azienda, e spe-
rare di scalarne le gerarchie. Pur incontrando pienamente il gradi-
mento del suo direttore, di un certo Francioni sappiamo che in un
primo momento, a causa delle sue carenze nella scrittura e in altre
occorrenze del banco, non gli fu concesso momento ozioso bensì lavoro
supplementare .
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Viceversa, vi era chi possedeva ottime capacità, ma scarsa propen-
sione al rispetto dei precetti della vita mercantile . Un tal Tommaso
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Orsi era stato destinato dai soci accomandanti ad assistere Garzoni nel
negozio a Siviglia; aveva alcuni anni in più dei suoi omologhi, e i suoi
esordi furono tutt’altro che incoraggianti:
Venne il giovine Orsi – scriveva Garzoni al fratello l’8 febbraio 1678 –
senza havermi mai scritto da parte alcuna, e di Cadiz fui ragguagliato come
veniva con un poco di scolattione [sic] presa in Genova, e che havendo gio-
cato sopra il convoio per viaggio, haveva perduto tutti li pochi denari che
teneva, requisiti tutti dui del gioco e delle femine da comprovare la buona
eletione fattone il Signor Ruggieri; io apena gionto ho procurato di mortifi-
carlo, e levarli dal capo la vanità che tiene di complimentoso e bel cavaliero
[…] altrimenti lo manderò fuori di casa, volendo io mantenermi patrone as-
soluto sopra li miei giovani 50 .
Un comportamento vizioso, fosse il gioco o le donne, era rigorosa-
mente vietato per un dipendente. Del vizio del gioco sappiamo che il suo
divieto compare già nei contratti dei fattori quattrocenteschi del banco
Medici, nonché in quelli, sempre di fiorentini, che alla fine del secolo
seguente operavano nelle filiali dell’Europa centro-orientale . Non a
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caso l’opera tardo-secentesca di Jacques Savary, destinata alla cele-
brità, annovera il gioco tra le principali cause di fallimento dei mer-
canti .
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48 Ivi, n. 381, 31 luglio 1685, cc. n.n.
49 «Egli è habilissimo nella penna pronto e vivo in tutte le cose e particolarmente
ne’ dispacci della dogana e consegna di mercanzie», ibidem, n. 343, 25 giugno 1680,
cc. n.n.; P. Braunstein, F. Franceschi, «Saperssi governar». Pratica mercantile e arte
di vivere, in F. Franceschi, R.A. Goldthwaite, R.M. Mueller (a cura di), Commercio e
cultura mercantile. Vol. IV de Il Rinascimento italiano e l’Europa, Fond. Cassamarca-
Angelo Colla, Treviso, 2007, pp. 655-677.
50 Asl, Archivio Garzoni, 62, n. 241, Siviglia-Lucca, Paolo Garzoni a Andrea Gar-
zoni, 8 febbraio 1678, cc. n.n.
51 R. Mazzei, Itinera mercatorum cit, p. 148; per il riferimento al Banco Medici,
ibidem, n. 100.
52 J. Savary, Le Parfait Négociant, ou Instruction générale pour ce qui regarde le
commerce de toute sorte des marchandises de France, & des Pays Estrangers, Lyons,
Lyon 1739, parte I, lib. I, cap. III, pp. 26-28.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)