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                prevalentemente agricolo, che scambiava derrate alimentari e materie
                prime, con l’Inghilterra che si posizionava come primo partner com-
                merciale  delle Due Sicilie, inserendo il sistema economico del Mez-
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                zogiorno in un’ampia e complessa rete di economie e mercati interna-
                zionali , complementari e speculari all’economia britannica.
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                    La Gran Bretagna aveva ormai consolidato il suo primato indu-
                striale e commerciale in Europa e nel mondo; produceva i 2/3 del car-
                bone mondiale, metà del ferro, metà dei tessuti di cotone prodotti su
                scala industriale . In nessun altro luogo come nell’Inghilterra del se-
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                colo XIX il processo di industrializzazione aveva assunto lo stesso ca-
                rattere di autonomia e organicità tale da trasformare l’intera struttura
                sociale del paese ; ciò le consentiva una capacità di penetrazione nei
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                mercati europei e mondiali mai raggiunta prima.
                    L’industria britannica andava espandendosi dentro un vuoto in-
                ternazionale, spesso creato dalla marina britannica stessa, per impe-
                dire che potenze commerciali rivali potessero inserirsi negli sbocchi
                commerciali .
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                    La necessità di far uscire il Regno delle Due Sicilie dalla crisi eco-
                nomica e finanziaria dei primi anni Venti del secolo XIX , spinse il
                                                                        50
                governo  napoletano  a  cambiare  rotta  nella  sua  politica  doganale.


                   45  I paesi con cui il Regno delle Due Sicilie svolgeva traffici più intensi erano la
                Francia e la Gran Bretagna. Specie per il commercio di importazione la preponde-
                ranza di questi due paesi era quasi schiacciante: i prodotti di provenienza inglese
                rappresentavano all’incirca il 35% delle importazioni totali, quelli di provenienza
                francese circa il 30%, cosicché i due paesi riuniti fornivano al Regno presso a poco
                i due terzi dei prodotti esteri. (…) La situazione era lievemente diversa per il com-
                mercio di esportazione. Qui erano la Francia e l’Austria ad occupare il primo rango
                in ordine di importanza, e la Gran Bretagna veniva solo al terzo posto, se pure, nel
                corso  del  periodo  considerato,  l’entità  delle  esportazioni  verso  questo  paese  era
                andata continuamente crescendo, tanto da portarlo al primo posto in qualche anno
                isolato. Cfr. A. Graziani, Il commercio estero del Regno delle Due Sicilie dal 1838 al
                1858, Archivio economico dell’unificazione italiana, Serie I – Vol. X, Roma, 1960,
                pp. 21-22.
                   46  A. Lepre, Sui rapporti tra Mezzogiorno ed Europa nel Risorgimento, «Studi Sto-
                rici», n. 3 (1969), pp. 548-586; P. Bevilacqua, Il Mezzogiorno nel mercato internazio-
                nale, «Meridiana», n.1 (1987), pp. 19-45.
                   47  E. Hobsbawm, La rivoluzione industriale e l’impero cit., pp. 147-171.
                   48  T. Kemp, L’industrializzazione in Europa nell’800 cit., p. 50.
                   49  E. Hobsbawm, La rivoluzione industriale e l’impero cit., p. 149.
                   50  La crisi finanziaria riaperta dalla rivoluzione e giunta a livelli assai gravi nel
                ’21 e negli anni seguenti, era tale da condizionare l’intera opera del governo, e il
                Medici si trovava di fronte allo spettro della bancarotta, che egli aveva scongiurato
                dopo  il  ritorno  dei  Borbone  dalla  Sicilia.  Cfr.  G.  Cingari,  Mezzogiorno e Risorgi-
                mento. La Restaurazione a Napoli dal 1821 al 1830 cit., pp. 141-175; vedi anche L.
                Blanch, Luigi de’ Medici come uomo di Stato ed amministratore, «Archivio Storico
                per le Provincie Napoletane» (1925), pp. 106-197.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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