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Il trattato di commercio anglo-napoletano del 1845              183


                    Inoltre, si suggeriva a Lord Palmerston, di proporre un negoziato per
                    un  trattato  di  navigazione  con  il  governo  napoletano,  e  successiva-
                    mente,  di  adottare  misure  fiscali  più  liberali  nei  confronti  dello
                    stesso .
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                         Erano queste le valutazioni preliminari, che il Board of Trade pre-
                    sentava al governo di Sua Maestà britannica, e in particolare al titolare
                    del Foreign Office Lord Palmerston , per l’avvio di una negoziazione
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                    commerciale con il governo delle Due Sicilie. Il ministro britannico si
                    prodigava  subito  alla  scrittura  di  una  bozza  di  trattato,  prendendo
                    spunto da alcuni trattati di commercio stipulati con altri paesi europei
                    (in particolare quello sottoscritto con l’Austria ), inserendo a margine
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                    le questioni di maggior interesse che riguardavano il commercio con le
                    Due Sicilie. Alla bozza seguivano le osservazioni della commissione per
                    il commercio: «era fondamentale prendere in considerazione, in sede di
                    negoziazione, il grande rapporto commerciale tra la Sicilia e Malta .
                                                                                      77
                    Tale questione non poteva non essere oggetto di negoziazione, inclu-
                    dendo quindi anche i possessi britannici nel Mediterraneo» . Anche Lu-
                                                                            78
                    shington, console britannico a Napoli durante gli anni Venti del XIX se-
                    colo, presentava la sua opinione sulla stipulazione di un nuovo trattato
                    di commercio; a tal proposito così si esprimeva: «avendo vissuto negli
                    ultimi diciotto anni della mia vita nella nazione con cui state andando
                    a negoziare, mi permetto di dire che essi sono il popolo più ingegnoso e
                    non escludono di usare la più alta ambiguità per i loro vantaggi» .
                                                                                  79
                         Conditio sine qua non posta dal governo napoletano per l’avvio di
                    una negoziazione per un nuovo trattato era l’abolizione della diminu-
                    zione del 10% concessa alla Gran Bretagna con l’articolo 7 della Con-
                    venzione del 1816 . Palmerston avviava subito un sondaggio per il
                                      80


                       74  Ivi, pp. 15-16.
                       75  Nel 1830 Henry John Temple, III Visconte di Palmerston diveniva Segretario
                    di Stato per gli Affari Esteri. Cfr. E. Artom, La politica estera di Lord Palmerston,
                    «Nuova Rivista Storica», Anno XXX (1946), pp. 308-349.
                       76  Tna, Fo, 70/137, pp. 33-47, 14 January - 1833 (bozza del trattato di com-
                    mercio tra la Gran Bretagna e l’Impero d’Austria).
                       77  «The British acquisition of Malta from Napoleon in 1800, and the subsequent
                    recognition of Malta as a British colony following the Treaty of Paris in 1814, was
                    seen as a great addition for the British, for the Maltese the situation was a lot more
                    complex» Cfr. G. Pizzoni, British Power in the Mediterranean: Sea Protests and No-
                    tarial Practice in Nineteenth-century Malta cit., p. 831.
                       78  Tna, Fo, 70/137, p. 48, 4 March - 1833.
                       79  Tna, Fo, 70/137, p. 111, 19 June - 1833.
                       80   Cfr.  G.  Bursotti,  Biblioteca del commercio cit.,  pp.  133-178;  E.  Pontieri,  Il
                    riformismo borbonico nella Sicilia del Sette e dell’Ottocento cit., pp. 282-288; A. Gra-
                    ziani, Il commercio estero del Regno delle Due Sicilie dal 1838 al 1858 cit., pp. 16-
                    20; T. Del Conte, La politica commerciale del Regno delle Due Sicilie dal 1815 al
                    1858 cit., pp. 113-123.


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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